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La fuga

Castelfranco, un internato si allontana dal carcere

Castelfranco, un internato si allontana dal carcere

L’uomo ha fatto perdere le sue tracce. Il sindacato Sappe: “La carenza di organico all’interno della struttura compromette il mantenimento della sicurezza”

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CASTELFRANCO. Ha fatto perdere ogni traccia di sé e di lui non si hanno più notizie dal 2 gennaio. Protagonista è un internato che si è allontanato dalla casa di reclusione di Castelfranco. Sul territorio sono immediatamente partite le ricerche ma l’uomo non è stato ancora trovato.

La denuncia del sindacato Sappe

«Questo ed altri episodi che si sono verificati negli ultimi tempi, come l'accesso ai tetti del penitenziario, per protestare, evidenziano le enormi carenze della struttura, non adeguata alla tipologia di detenuti e internati assegnati. La gravissima carenza di organico del reparto di Polizia penitenziaria compromette seriamente il mantenimento della sicurezza all’interno dell’istituto. Tale carenza non consente di garantire nemmeno i livelli minimi di sicurezza e porta, spesso, a comprimere i diritti costituzionalmente garantiti, con l’accumulo di giornate di ferie ancora da smaltire» denuncia il sindacato Sappe.

Problemi di organico

«Sono presenti varie criticità strutturali e gestionali. Nella struttura ci sono sia internati, circa 58, sia detenuti, circa 38. La presenza di qualche persona con problemi psichiatrici, nell'assenza di un presidio sanitario articolato nelle 24 ore, complica ancora di più le cose. I contatti tra detenuti e operatori sanitari sono limitati alla somministrazione della terapia o a sporadiche visite. Il personale di polizia penitenziaria è spesso costretto a coprire più posti di servizio. lo stesso personale accumula un elevato numero di ferie non godute, oltre che di lavoro straordinario. Per fronteggiare questa situazione insostenibile - affermano Giovanni  Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - sarebbe opportuno, nell'immediato, incrementare il personale di polizia penitenziaria, rendere il  presidio sanitario funzionante nelle 24 ore, con medici specialisti, per una più adeguata  gestione dei detenuti/internati affetti da patologie psichiatriche, ridurre il sovraffollamento. Oggi, tutto regge grazie all'abnegazione e allo spirito di sacrificio del personale di Polizia».