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I bambini disabili sciano sul Cimone: «Un sogno»

di Ginevramaria Bianchi
I bambini disabili sciano sul Cimone: «Un sogno»

Esperienze straordinarie grazie ad associazione Freerider e Consorzio

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SESTOLA. Domenico è un bambino come tanti, ha dieci anni e occhi che brillano di entusiasmo. Aspetta con trepidazione il Natale, non solo per i regali sotto l'albero, ma per la neve che copre le montagne e che per lui significa solo una cosa: l’inizio dei weekend in montagna con la sua famiglia. Purtroppo, però, mettere gli sci ai piedi è un sogno che si scontra con una realtà complessa: Domenico ha la spina bifida, una patologia che limita i suoi movimenti. Ma è proprio qui che entra in gioco qualcosa di straordinario, un’idea che sembra nata per dimostrare che i limiti possono essere superati, a volte anche scivolando dolcemente su una pista innevata.

L'iniziativa
Ci troviamo a Sestola, dove si rinnova da anni un’iniziativa che trasforma i sogni in realtà. L’associazione Freerider Sport Events – guidata dal motto del grande romanziere Marcel Proust: «Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo» – ha reso il sogno di Domenico, e di tanti altri bambini, una possibilità concreta. Dal 2003, col sostegno del Consorzio del Cimone, questa realtà insegna ai bambini con difficoltà motorie a sciare, mostrando che la neve non conosce barriere.

Come è nata
Nicola Busata, direttore tecnico dell’associazione, racconta come tutto sia nato quasi per caso, dal desiderio di permettere a un amico, rimasto in sedia a rotelle dopo un incidente, di tornare a vivere la montagna. «È tutto partito dalla sfida personale di un gruppo di amici di rimettere sugli sci un compagno di una vita – ricorda Busata –. Da lì, poi, l’associazione si è ingrandita e la nostra è diventata una missione: insegnare ai bambini, anche quelli che non hanno mai pensato di poter scivolare sulla neve, a trovare il loro equilibrio, seduti su un monosci e guidati da maestri e volontari».
La storia di Domenico
E Domenico è uno di questi piccoli grandi sciatori in questi giorni a Passo del Lupo. «I primi anni non si sentiva sicuro – racconta la mamma, Giuseppina Leone – guardava il mondo innevato con un misto di timore e desiderio. Ma poi qualcosa è cambiato. Quest’anno ci ha chiesto lui di tornare. Ha più consapevolezza di sé, è felice. Questo percorso non è solo suo, è anche nostro come genitori: imparare insieme, scoprire che le capacità vanno oltre ciò che sembra possibile. È un’esperienza che ci cambia, ogni volta».

Basta poco per essere felici...
Per i bambini come Domenico, infatti, questa iniziativa è molto più di un semplice corso di sci: è uno spazio dove riscoprire la propria autonomia, imparare a fidarsi degli altri e, soprattutto, divertirsi. «Ogni passo sulla neve è il risultato di un lavoro paziente e di tecnologie che si evolvono continuamente – continua il direttore tecnico – sperimentiamo soluzioni nuove e tecniche sempre più semplici, perché i nostri piccoli sciatori possano apprendere in sicurezza e con gioia». Quest’anno l’evento a Sestola ha coinvolto 17 bambini, molti dei quali si sono avvicinati agli sci per la prima volta, spalancando una porta su un mondo che sembrava inaccessibile. E così, tra discese e sorrisi, Domenico e i suoi compagni scrivono una storia fatta di coraggio e libertà. Ma soprattutto, che non si ferma qui, perché proseguirà dall’Abetone a Campiglio (dove sono già stati), portando con sé il messaggio che la montagna è fatta per tutti.