Gazzetta di Modena

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Atto vandalico

Pavullo, danno fuoco alla Grotta di Lourdes

di Daniele Montanari

	L'altare bruciato della Grotta 
L'altare bruciato della Grotta 

Incendiata la base dell’altare nel luogo di preghiera voluto da padre Sebastiano. Sconcerto in paese. Il parroco: «Un cancello per la custodia». I frati: «Vediamo cosa fare»

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PAVULLO. Uno sfregio a un luogo sacro amato da tutti a Pavullo, e non solo. Che ferisce ancora di più se si pensa che è stato voluto da una persona cara che non c’è più, come padre Sebastiano Bernardini. Stiamo parlando della Grotta di Lourdes che l’amato frate cappuccino volle tra il convento e il centro “Francesco e Chiara”, riproduzione fedele della Grotta di Massabielle pensata come luogo di preghiera e conforto, in primis per gli ammalati, dato che è vicino all’ospedale.

Cosa è successo

Ieri mattina si è scoperto che qualcuno ha dato fuoco alla base dell’altare, lasciando una vistosa macchia scura. La notizia si è sparsa subito in paese, lasciando moltissima amarezza. In tanti anni di storia della Grotta, non era mai successo niente di simile. Il solo pensiero che qualcuno abbia pensato di compiere un gesto simile dove si celebra messa, ha ferito molti. Un atto sacrilego, per qualcuno forse una “bravata”. Forse è successo per Capodanno, e lo si è scoperto ieri. Comunque, resta un gesto sconcertante.


L'amarezza di don Lumare
La Grotta è l’ultima cosa rimasta di proprietà dei frati, dopo la cessione della chiesa alla parrocchia e del convento alla Domus. E adesso ci si interroga sulla sua custodia: «Non so se sia stato fatto con consapevolezza della sua gravità, ma è un gesto che ferisce – sottolinea il parroco don Antonio Lumare – perché è un luogo sacro. Ma è anche un luogo incustodito, spesso in abbandono in inverno, con evidenti segni di degrado. Se fosse della parrocchia, l’avrei chiuso con una cancellata per custodirlo, incaricando poi qualcuno dell’apertura e della chiusura come si fa per la chiesa. Ma non possiamo mettere un cancello nella proprietà di altri. E custodire un luogo così, aperto, è impossibile per le forze della parrocchia».


Il dolore dei frati
«La Grotta è sempre stata un luogo aperto e non si è mai posto il problema di atti vandalici» osserva frate Giacomo Franchini, ministro provinciale dei frati minori cappuccini dell’Emilia Romagna. «È l’unica cosa che rimane della presenza dei frati a Pavullo, ci risulta sempre frequentata da persone in preghiera e certamente è nostra intenzione mantenerla. Adesso vedremo cosa fare, dopo questo episodio».

Il commento del sindaco

«Spero che si arrivi quanto prima ad un accordo definitivo tra la parrocchia e i frati sulla Grotta – nota il sindaco Davide Venturelli – è uno dei luoghi simbolo di Pavullo e sono molti i cittadini che sperano in un intervento risolutivo. Quest’anno dovremmo riuscire a concludere anche i lavori per l’aumento dell’illuminazione e l’inserimento della videosorveglianza al parco di fronte: questo aumenterà certamente la sicurezza di tutta l’area».