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La tragedia

Muore d’infarto a Carpi, presentato un esposto: «Automedica arrivata dopo 40 minuti»

di Manuel Marinelli

	L'automedica di Novellara è stata inviata a Carpi
L'automedica di Novellara è stata inviata a Carpi

Antonio Platis (Forza Italia) segnala il caso con un esposto alla Procura di Modena: il mezzo avanzato del 118 è dovuto arrivare da Novellara per soccorrere l’uomo in arresto cardiaco. L’Ausl replica: «Intervento tempestivo, condizioni irreversibili»

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CARPI. Il cuore di un uomo smette di battere, i familiari chiamano i soccorsi disperati: purtroppo, non c’è nulla da fare. Ma è sui soccorsi che viene puntata la lente di ingrandimento da parte di Antonio Platis (Forza Italia): «Sono serviti quaranta minuti per far giungere un medico in un caso di arresto cardiaco. Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica. I sanitari ed i pazienti non possono essere lasciati soli in questo territorio».

Platis: «Non c’era un’automedica»

L’episodio risale a qualche settimana fa: «In una notte di inizio gennaio, – spiega Platis nell’esposto – si è sentito male un uomo di poco più di cinquant’anni che si trovava nel Carpigiano. Allertato il 118, i parenti pare siano stati guidati nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare (Rcp) ed è stata attivata solo l’auto infermieristica di stanza a Carpi. Sul posto, l’infermiere del 118, confermata la criticità, ha chiesto immediato supporto medico, ma pare gli sia stato inizialmente negato, non c’era – evidentemente – la possibilità di avere un’automedica disponibile in provincia».

«In seguito, la centrale operativa ha allertato un mezzo con medico a bordo dell’Ausl di Reggio Emilia che, da Novellara, è giunto inevitabilmente dopo circa 40 minuti dalla prima richiesta di soccorso al 118. Il paziente è purtroppo deceduto. L’abnegazione dei professionisti – continua Platis, vice segretario regionale di Fi – è evidente a tutti, ma non si può contare solo su questo. La rete delle automediche è stata smantellata, basti pensare che il Ramazzini ed il Santa Maria Bianca non hanno più questi mezzi. Queste sistematiche carenze comportano forse un maggior numero di decessi ed una più grave incidenza delle inabilità nelle patologie tempo-dipendenti in questo territorio? Anche questo quesito ritengo sia opportuno sottoporlo alla Procura per le indagini opportune».

Pieralli: «Forti dubbi sui Lea»

Anche il sindacato nazionale autonomo medici italiani alza la voce: «Questo caso – incalza il segretario Snami Roberto Pieralli venuto a conoscenza dei fatti direttamente dagli operatori – ci fa fortemente dubitare che i Lea distrettuali di emergenza territoriale siano rispettati nella zona di Carpi e nella parte nord della provincia di Modena. Per questo è necessario approfondire l’episodio sia per tutelare gli 80mila cittadini di Carpi sia per permettere a tutti i sanitari di lavorare con serenità sul territorio».

La replica dell’Ausl

L’Ausl replica: «La centrale operativa del 118 ha inviato il mezzo di soccorso avanzato più vicino, giunto sul posto in 4 minuti. I professionisti intervenuti hanno avviato da subito le manovre avanzate di rianimazione cardiopolmonare, mettendo in atto tutte le procedure assistenziali necessarie come previsto dai protocolli che però purtroppo non hanno sortito l’effetto sperato, in ragione della gravità del malore che aveva colpito il cittadino, che non ha mai ripreso il circolo spontaneo. Infine, l’automedica, inviata sempre dalla centrale operativa 118, è giunta sul posto in 17 minuti dalla sua attivazione (dal momento in cui è stato richiesto il mezzo dall’infermiere sul posto, ndr). Purtroppo, per l’irreversibilità delle condizioni del paziente, non avrebbe comunque potuto eseguire ulteriori manovre. L’intervento del primo equipaggio avanzato è stato tempestivo, idoneo e appropriato, come indicato dalle linee guida regionali e internazionali». 

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