Gazzetta di Modena

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Violenza di genere

Il racconto shock di una donna: «Presa a pugni e lasciata in un fosso dal mio ex compagno, poteva uccidermi»

di Chiara Marchetti

	La donna ha denunciato ai carabinieri l'ex compagno
La donna ha denunciato ai carabinieri l'ex compagno

La donna abita nella Bassa modenese e ripercorre il suo calvario: «Tutto è iniziato nel 2023: all’inizio sembrava una favola, ma è diventato un incubo. Ha provato più volte a strangolarmi, minacciava me e i miei amici: non riuscivo a denunciare. Poi la svolta»

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MODENA. «Poteva uccidermi, ci sono state diverse occasioni. In qualche modo, però, mi sono salvata e ora voglio riprendermi la mia dignità». La consapevolezza di Francesca, nome di fantasia, è disarmante mentre racconta la storia che le ha sconvolto la vita. «A volte credo di essermela rovinata per sempre» confessa senza giri di parole, e con la mente torna indietro a quel luglio del 2023.

Il racconto delle violenze
«È cominciato tutto per caso. Prima eravamo solo amici, poi con il passare del tempo abbiamo cominciato a legare e io mi sono innamorata. Non immaginavo fossero tutte bugie, a ripensarci sono stata molto ingenua». Francesca abita nella Bassa ed è mamma di due bambine. Nell’estate di due anni fa incontra un uomo, 36 anni di nazionalità marocchina, che decide di conoscere. «Mi sembrava di vivere in una favola. Mi trattava come una principessa ed era dolcissimo. Nei primi mesi non ho notato nulla di strano, ma verso novembre sono cominciate le prime violenze».

I primi episodi
La gente del paese le diceva di stare attenta, che quell’uomo era pericoloso. «Io sentivo queste voci ma non ascoltavo, ero troppo presa e lo giustificavo sempre. Poi, però, ha cominciato a diventare geloso e ossessivo, e c’è stata la prima aggressione, violentissima: mi ha picchiata in campagna, lasciandomi in un fosso. Il giorno dopo si è scusato dicendo che era ubriaco e che non l’avrebbe più rifatto. Come una stupida gli ho creduto». Dopo quel primo episodio ce ne sono stati altri, alcuni addirittura più violenti. «Ha provato più volte a strangolarmi e minacciava che sarebbe entrato dal lucernario per uccidermi. Mi faceva terra bruciata intorno, intimorendo i miei amici e conoscenti. Io non riuscivo a staccarmi, perché gli credevo quando mi diceva che sarebbe cambiato».

A Capodanno del 2023
Oggi Francesca si sente «miracolata», soprattutto dopo la notte di Capodanno del 2023, quando l’uomo l’aggredì con calci, pugni e schiaffi per tutta la notte. «In quell’occasione non l’ho denunciato perché speravo di riuscire ad allontanarlo da sola, ma tutti i miei sforzi sono stati inutili». Durante i loro incontri, la donna ha sempre tenuto le due figlie lontane, al sicuro. Una sera, però, lui la raggiunse nei garage della palazzina dove abita e stava per aggredirla davanti a loro. «È stato in quel momento che ho deciso di sporgere denuncia. Non potevo continuare così, era diventato un pericolo anche per le mie figlie».

La denuncia
A marzo 2024, quindi, l’uomo finisce in carcere per dieci giorni. Una volta uscito agli arresti domiciliari, riprende i contatti con Francesca, che nel frattempo si era rivolta alla Casa delle Donne di Modena. «Io ero ancora innamorata e vedendolo dolce nei miei confronti ci sono ricascata. Dopo poco ha ricominciato a essere geloso, minacciava di suicidarsi se l’avessi lasciato e diceva che era colpa mia se era finito agli arresti domiciliari».

La svolta

A luglio 2024 la svolta. «Come tante altre volte ero andata a trovarlo a casa sua e in qualche modo lui chiamò i carabinieri, che mi sorpresero nel suo appartamento. Credo gliel’abbia suggerito il suo avvocato, così da screditarmi al processo e fargli ricevere una diminuzione di pena. Quell’episodio mi ha fatto aprire del tutto gli occhi su che persona fosse e da allora non l’ho più rivisto». La prossima settimana ci sarà la seconda udienza al tribunale di Modena. «Sarò chiamata a testimoniare e racconterò tutto. Voglio ringraziare i carabinieri, che non mi hanno mai lasciata sola, e la Casa delle Donne. Spero che la mia testimonianza sarà d’aiuto a coloro che si trovano nella stessa situazione. Quando ci sei dentro sembra impossibile uscirne, ma denunciare è davvero il primo passo verso la salvezza. Per me, almeno, è stato così».