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Montefiorino

Blocco di ghiaccio si stacca dall’aereo: «Mi è piombato davanti a casa»

di Daniele Montanari

	Stefano Galvani
Stefano Galvani

Incredibile episodio a Montefiorino, Enac: «Probabile Blue Ice, un distacco da una fusoliera». Stefano Galvani: «Un boato, che spavento: sembrava una “bomba” ed è la seconda volta che mi capita»

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MONTEFIORINO. “Bombardato” con un blocco di ghiaccio da 5 chili nel cortile di casa sua, piovuto da 10mila metri. Con tutta probabilità, il “lascito” di un aereo di linea. E non è neanche il primo. Verrebbe davvero da parlare di sfortuna cosmica, ma almeno non si è fatto male nessuno, e ci si può anche scherzare su.

Il “proiettile”

L’incredibile episodio è avvenuto mercoledì, 15 gennaio, a Montefiorino, presso l’abitazione di Stefano Galvani situata nella zona nord del paese, nella campagna in fondo a via Roma. È una figura conosciuta sul territorio, da sempre collezionista di oggetti particolari e mobili, diversi dei quali utilizzati anche sul set del film “Ferrari”.

«Come una bomba»

Era nel suo laboratorio quando è successo tutto: «Erano le 11 circa – racconta – stavo facendo dei lavoretti nel laboratorio a circa 30 metri da lì. All’improvviso sento un boato, un colpo tremendo in cortile, come se fosse stata una bomba. “Oddio, cos’è successo?” penso. E corro subito a vedere. Lì, sul selciato davanti all’ingresso di casa, vedo un blocco di ghiaccio azzurrino scagliato come un proiettile: c’erano frammenti sparsi dappertutto intorno, su un’area che sarà stata di dieci metri quadrati. Non poteva essere qualcosa caduto dal tetto ad avere un impatto così: doveva venire da molto, molto più in alto. Era un blocco rotondo sopra, e quadrato nel resto: come se fosse stato il tappo di qualcosa. Ho pensato subito al ghiaccio di un aereo. Mi era già capitato un anno e mezzo fa, verso la fine dell’inverno: tutt’a un tratto, era piombato giù un blocco di ghiaccio qualche metro più avanti, con un impatto fortissimo: poteva provenire solo da un aereo.
Meno male che mi è andata bene, stavolta come allora. Se mi arrivava sul tetto, me lo distruggeva, e così la tettoia. E se mi arrivava addosso, non lo raccontavo. È andata bene, ringraziando Dio. Si dice che non c’è due senza tre, ma io spero proprio di no...».

L’analisi di Enac

Ricevuta la segnalazione dell’accaduto, un fatto di una certa pericolosità, il 16 il sindaco Maurizio Paladini ha scritto a Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), che il 17 ha subito risposto con una nota della dottoressa Elena Baraldi, spiegando cosa poteva essere successo: «Si suppone – scrive – che il blocco di ghiaccio avesse una colorazione blu e che quindi possa essere di tipo Blue Ice, ossia determinato dal possibile distacco di un blocco di ghiaccio dalla fusoliera di un aeromobile. Questo evento, seppur raro, si verifica quando non viene correttamente chiuso il tappo o sia usurata la guarnizione dell’impianto di scarico dei bagni (WC). Nel momento in cui si verifica la perdita di liquido, questo si congela alle basse temperature e, in occasione della discesa, con temperature più alte, cade al suolo. Non risulta purtroppo possibile identificare l'aeromobile da cui sarebbe caduto il blocco di ghiaccio... Fortunatamente non si sono verificati danni a persone o cose».
Il punto è sulla tratta di diverse linee aeree, con numerosi passaggi di velivoli ogni giorno. La probabilità di un distacco di ghiaccio è quindi più elevata. E a quanto pare, incredibilmente, anche di finire sulla stessa casa.