Poliziotti «in fuga da Modena», l’allarme del sindacato: ecco perché
L’allarme del Siulp: «Dal 2021 la Squadra volante ha perso il 72 per cento degli operatori. Cercano altri incarichi o città più tranquille: serve concretezza, la solidarietà è inutile»
MODENA. In quattro anni, il 72 per cento degli operatori dell’ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, sede naturale della Squadra volante della polizia di Stato, sono andati via. Molti lo hanno fatto per cercare un luogo più tranquillo di Modena in cui prestare servizio. Tutte persone che sono state sostituite, facendo rimanere il numero sostanzialmente invariato. Ma con loro si sono persi anni di esperienza su strada. A lanciare l’allarme è la segreteria provinciale del Siulp di Modena, con un intervento che non lascia spazio a interpretazioni: «Meno solidarietà, più fatti».
L’allarme
«Si fa un gran parlare di sicurezza in buona parte d’Italia – così la segreteria del sindacato italiano unitario lavoratori polizia – e Modena non è certo da meno, visti gli svariati fatti di cronaca ma anche per le numerose operazioni di polizia giudiziaria condotte a buon fine, per le quali ci sentiamo di complimentarci sinceramente con tutti i nostri colleghi della provincia ed in particolare con quelli delle Volanti e della Squadra mobile». L’intervento prosegue: «Sono quei colleghi che, insieme a tutti gli altri ed al Siulp di Modena, non sanno cosa farsene delle varie solidarietà di tutto l’arco costituzionale politico o della grande vicinanza espressa dai vari partiti ogni qualvolta le forze di polizia si trovano sotto attacco. Non sappiamo cosa farcene, punto. Sappiamo invece cosa accade in tanti nostri uffici, dove c’è l’esasperazione di un clima politico che sempre più spesso scarica sulle forze di polizia i problemi di criminalità, di degrado, di disagio giovanile e non: molti, moltissimi poliziotti vogliono cambiare ufficio o addirittura lavoro».
Il caso della Volante
Il Siulp, nello specifico, porta il caso dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, quello della Squadra volante: «In quattro anni esatti sono andati via circa il 72 per cento degli operatori di tutti i gradi. In questo dato non sono compresi i pensionati o quelli che sono stati trasferiti in quanto vincitori di un concorso, ma solo quelli che a domanda hanno chiesto di svolgere un altro incarico oppure di andare in una città considerata più tranquilla». Numeri allarmanti che hanno portato alla perdita di un importante “bagaglio” per la città: «Un 72 per cento di anzianità e di esperienza, soprattutto su strada, che la città di Modena ha perso dal gennaio 2021. Tutti questi poliziotti sono stati sostituiti, per cui il numero complessivo, unità in più o unità in meno è rimasto complessivamente invariato, ma non ci si inventa operatori esperti per grazia ricevuta, ma solo dopo anni di sacrifici, turni serali e notturni, domeniche e festività passate in macchina a fare chilometri e chilometri, o magari ad inseguire qualche rapinatore». Una situazione, evidenzia il sindacato, assimilabile a quello che accade ai commissariati distaccati in grande difficoltà.
La richiesta di interventi
L’intervento si sposta poi su un altro tema: «Quando l’85 per cento delle manifestazioni viene considerata probabilmente violenta, non ci serve la solidarietà, ci serve magari il diritto di sciopero. Lo sciopero è ancora oggi negato a tutte le forze di polizia, perché siamo tutti uguali davanti alla legge per quanto riguarda i doveri e le responsabilità, ma quando si parla di dritti l’uguaglianza magicamente scompare, esistono cose troppo importanti per poter far scioperare la polizia di Stato. Talmente importanti che la politica non riesce a dare una tutela legale degna di questo nome, non riesce a stabilire regole processuali che tengono conto del ruolo istituzionale di un poliziotto o di un carabiniere. Basta solidarietà, si passi ai fatti come faremo a breve noi del Siulp di Modena per le nostre prossime iniziative».
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