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Il cordoglio

Finale piange Giorgio Santi, morto nell’incidente: «Era “l’uomo delle frittelle” e c’era sempre per tutti»

di Daniele Montanari

	Giorgio Santi, morto a 72 anni
Giorgio Santi, morto a 72 anni

Silvia, la sorella del 72enne vittima di un tragico incidente a Reno Finalese: «La sua grande passione in pensione era cuocere frittelle nel suo garage per poi donarle a tutti»

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FINALE EMILIA. Stava andando a prendere delle pizze da portare a casa, come faceva spesso il sabato sera. Così è morto il 72enne Giorgio Santi, e il cordoglio è fortissimo a Finale Emilia.

L’incidente mortale

La tragedia è avvenuta sabato, 18 gennaio, a Reno Finalese, in via per Ferrara. L’auto su cui viaggiava, una Toyota Rav4, è improvvisamente finita fuori strada, ribaltandosi e andando a sbattere contro un muretto in un fosso. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo, nonostante i soccorsi. Ultimati i rilievi della polizia Locale di Finale, la salma è stata condotta a Modena in Medicina legale (onoranze Sighinolfi e Zacchini) per gli accertamenti. C’è da capire infatti se l’incidente è avvenuto per un errore di guida o, come sembra più probabile, per un malore che ha causato l’uscita di strada. Già oggi potrebbe svolgersi l’esame esterno (non dovrebbe essere eseguita l’autopsia) per capire se c’è stato ad esempio un infarto. Poi la salma sarà sbloccata per il funerale, a cui parteciperanno senz’altro in tanti.

Chi era Giorgio Santi

Giorgio Santi era infatti una figura molto conosciuta in paese, con una storica famiglia originaria di Finale. Per tutti era “l’uomo delle frittelle”, vista la passione con cui si era dedicato, nella pensione, a preparare questo piatto tipico finalese, in memorabili “sessioni” di cottura nel suo garage, da dove poi ne faceva gradito dono a tanti. «Tutti i venerdì mio fratello preparava le frittelle per gli amici – ricorda commossa la sorella Silvia – era diventata la sua grande passione nella pensione. Poi era un amante della pesca, ma adorava anche gli uccellini, che teneva a casa con grandissima cura. Senza dimenticare i suoi splendidi bonsai. Insomma, una persona tranquillissima, che stava quasi sempre a casa, dal carattere mite: uno che si faceva voler bene. È stato uno choc per tutti, me per prima, sabato sera quando ho ricevuto la telefonata di uno dei suoi figli che mi diceva quello che era successo. Visto che non tornava a casa, hanno cominciato a chiamarlo e quando hanno visto che non rispondeva hanno capito subito che doveva essere successo qualcosa di molto grave. Spero solo che, alla guida, non abbia avuto neanche il tempo di accorgersi di quello che stava accadendo. Ci mancherà tantissimo, il nostro adorato fratellone».

Il cordoglio a Finale

Oltre a Silvia, Giorgio lascia infatti un’altra sorella e due fratelli. Oltre alla moglie Loretta e i due figli, Marco e Alessandro. Profondo cordoglio anche dall’Associazione volontari pro handicappati di Finale: per anni, prima del Covid, Giorgio è venuto a cuocere frittelle ai loro eventi di solidarietà. «Una persona splendida, sempre pronta a mettersi a disposizione degli altri – lo ricorda Sandra Golinelli, che era presidente quando lui iniziò – siamo rimasti increduli quando abbiamo saputo quel che era successo. Ci stringiamo alla famiglia».

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