Affitti alle famiglie e non ai turisti: il Comune di Modena ti rimborsa l’Imu
Il sindaco Mezzetti: «Intendiamo interrompere pratiche speculative inaccettabili»
MODENA. Rimborsare l’Imu per chi “libera” un appartamento destinato agli “affitti brevi”.
Il Comune studia il modello di Firenze per dare risposte ai bisogni abitativi in città. Lo ha annunciato il sindaco Massimo Mezzetti lunedì scorso in Consiglio comunale, annunciando misure contro le speculazioni nel settore.
«Interrompere le speculazioni»
«Stiamo verificando la possibilità di regolamentare in modo specifico l’affitto breve nelle “zone Peep” – ha detto Mezzetti – per interrompere pratiche speculative inaccettabili in condomini nati con una natura abitativa spiccatamente sociale ed evitare di snaturare la tipologia residenziale di quel genere di comparti, che rischia di essere compromessa dall’elevato turnover degli inquilini degli affitti brevi e dal loro uso degli spazi privati e comuni legato all’esperienza della vacanza, in potenziale conflitto con le esigenze di cura, quiete, relazione e socialità dei residenti».
Il “Piano Casa”
Non è l’unico strumento allo studio del Comune per riformare il settore. «Tra le misure con cui intendiamo contrastare il fenomeno degli affitti brevi, ricordo le strategie per il “Piano Casa” cui la vicesindaca Maletti sta lavorando – ha aggiunto – con il contributo dei sindacati degli inquilini e delle associazioni della proprietà edilizia, introdurremo incentivi per rendere più accessibili, in termini di quantità dell’offerta e di prezzi, alloggi per cittadini e lavoratori del nostro territorio».
Il sindaco ha stimato in circa settecento le camere presenti sul mercato dei cosiddetti “affitti brevi”, la metà delle quali gestite in forma imprenditoriale. Un’offerta che corrisponde a una quota tra il due e il tre per cento del totale degli alloggi in affitto ordinario sul territorio comunale modenese. Tale quota, come ha detto Mezzetti, «concorre solo in misura marginale a generare la tensione abitativa sul mercato immobiliare che viene evidenziata nelle premesse di questa interrogazione e che vogliamo contrastare radicalmente con il Piano Casa».
Il tema dei controlli
Il sindaco ha risposto a un’interrogazione presentata dai consiglieri Martino Abrate e Laura Ferrari di Alleanza Verdi Sinistra (Avs).
I due consiglieri lo avevano interrogato sulle attività di monitoraggio e censimento svolte dal Comune in merito agli affitti brevi. Abrate e Ferrai volevano inoltre avere una valutazione sull’impatto di tali affitti nel mercato immobiliare cittadino.
Hanno quindi chiesto se sono attuati controlli (con eventuali sanzioni) per chi non rispetta le regole. Infine, hanno domandato quali incentivi stia studiando il Comune sul medio e lungo termine.
«Siamo in costante contatto con la rete dei principali Comuni italiani nel richiedere un quadro normativo nazionale per gli affitti brevi – ha replicato Mezzetti – che permetta alle città di applicare regole equilibrate e sostenibili, che consentano di bilanciare le esigenze del turismo con quelle dei residenti».
Da questo punto di vista, l’aumento dei flussi turistici a Modena è direttamente proporzionale all’incremento degli affitti brevi in città.
I limiti della mappa
Sullo sfondo la richiesta di una banca dati che indichi con chiarezza quali e quanti sono gli appartamenti con affitti brevi in città.
Una mappa che non sarà disponibile, come è stato ribadito in Consiglio, fino a quando non entrerà in vigore il nuovo codice identificativo nazionale (Cin) per “etichettare” tutti gli immobili dove sono presenti “affitti brevi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA