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La tragedia

Il dolore delle mamme di Idris e Rida, morti in un incidente: «Sono usciti come sempre, li aspettavamo a casa...»

di Manuel Marinelli
Il dolore delle mamme di Idris e Rida, morti in un incidente: «Sono usciti come sempre, li aspettavamo a casa...»

Linda e Aicha ricordano i figli: «Erano due bravi ragazzi»

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MARANO. Occhi gonfi dalle lacrime e volti stravolti. Perché proprio a me? Perché proprio mio figlio? È stata una notte insonne per Majlinda Bacaj, che in paese tutti chiamano Linda, mamma di Idris Kreshpaj, 18 anni, e per Aicha, madre di Rida Sidrine, 24, separate da un solo piano di scale (vivono nello stesso palazzo a Marano) ma accomunate da una tragedia immane. I loro figli sono infatti morti sul colpo in un tragico incidente stradale a Vignola, in via per Sassuolo. Domenica sera, verso le 21.30, si sono schiantati contro un muro a bordo di una Citroen C3 insieme ad altri tre amici. Uno di loro, 24 anni, è ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Maggiore di Bologna. Gli altri due sono invece stati dimessi con 40 giorni di prognosi.


Il cuore spezzato di una mamma
«Idris era un bravo ragazzo, aveva ancora tutta la vita davanti – racconta mamma Linda con la voce strozzata mentre estrae una foto del figlio dal portafoglio – Stava sempre al computer, come tutti i ragazzi della sua età. E spesso usciva con gli amici a giocare a calcio al parco. Aveva compiuto 18 anni da pochi mesi, voleva iniziare a lavorare nell’informatica, aveva studiato questo sia a Vignola al Levi che a Modena allo Ial». Annegate nel dolore che solo la perdita di un figlio può causare, hanno comunque trovato la forza di raccontare i loro angeli, che troppo presto sono volati in cielo in quel tragico incidente stradale a Vignola. Idris, di origine albanese, viveva a Marano con la mamma e la sorella maggiore: era l’uomo di casa.

Domenica sera sembrava una giornata come le altre: «Ha mangiato ed è uscito senza dire niente, l’ho trovato strano perché di solito mi avvisava sempre quando usciva. Forse lo avevano chiamato all’improvviso i suoi amici. Lo aspettavo a casa... hanno bussato, credevo fosse lui ma erano i carabinieri. E lì il mio cuore si è fermato. Non ci potevo credere. Io lo aspettavo a casa ma non è più tornato». Sul pianerottolo del primo piano i vicini di casa si stringono introno a Linda e alla sua famiglia, accorsa a Marano per starle accanto in questo momento così difficile. «Idris era un angelo, un ragazzo d’oro, buono come il pane» racconta Carmela. Salendo un altro piano di scale lo scenario è lo stesso: una famiglia spezzata da una prematura e tragica scomparsa.

Mamma Aicha piange il suo Rida
Rida Sidrine, 24 anni marocchino, abitava a Marano con la mamma Aicha ed è il più grande dei sei figli. Anche lui era l’uomo di casa e si impegnava per dare una mano alla famiglia. «Domenica sera Rida era qui con me, alle otto e mezza ha mangiato il tajine (piatto tipico marocchino, ndr) un pezzo di pane e poi mi ha detto che sarebbe uscito a cena con i suoi amici» racconta mamma Aicha, che poi non ce la fa a trattenere le lacrime ripensando al figlio. «Il suo piatto è ancora lì, avevo lasciato un altro po’ da mangiare per lui ma non è più tornato – continua singhiozzante – Lui e Idris erano molto amici, sono cresciuti insieme noi viviamo qua da 20 anni. Erano due bravi ragazzi, giovani. Adesso Rida era disoccupato prima lavorava come cameriere a Rimini. Gli piaceva molto la boxe, andava al fiume ad allenarsi al pomeriggio. Non doveva morire.

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