Traffico da incubo a Modena: ecco quanto tempo abbiamo perso in coda nel 2024
La classifica Inrix dice che le ore “buttate” in un anno sono state 40, situazione peggiore rispetto 2023: siamo al 188esimo posto a livello mondiale, solo Bologna fa peggio in Emilia Romagna
MODENA. Nel 2024 quaranta ore della vita dei modenesi se ne sono andate a sedere in auto per quel tempo extra che il traffico ci fa perdere. Le definiscono hour lost cioè “ore perse, buttate” e in effetti lo sono. È tutto quel tempo che trascorriamo sui veicoli tra code e rallentamenti. Un risultato che piazza Modena al 188esimo posto nel mondo, al 14esimo in Italia e al secondo in regione.
Situazione che peggiora
La classifica, redatta da Inrix, una società privata con sede a Kirkland (Stati Uniti), indica anche qual è l’andamento del traffico negli ultimi due anni. Se rispetto al 2023 non c’è stata alcuna variazione, il confronto con il 2022 indica un peggioramento del 9 per cento delle ore trascorse in auto. È un dato che deve far riflettere e che mostra una tendenza che va tenuta in considerazione. Anche alla luce del palese peggioramento del trasporto pubblico negli ultimi mesi e della mancanza di novità in tal campo. A Reggio, ad esempio, si sta progettando una tranvia, idea che Modena ha abbandonato in un cassetto, pur avendo nei fatti una infrastruttura (vedi Gigetto e l’ormai ex ferrovia Bologna-Milano) che andrebbe solo adeguata. Certo con dei costi, ma anche dei benefici. Utile poi un altro aspetto contenuto nel report: la velocità media. Nei momenti di traffico maggiore si viaggia alla media di 48 orari, mentre senza traffico ai 62 orari.
Il resto della regione
Peggio di Modena fa solo Bologna, con 41 ore all’anno in auto. Poi a seguire Reggio Emilia (37), Rimini (31) e Parma (30). Da evidenziare il risultato della città Ducale che per dimensioni è l’unica equiparabile a Modena, anche se la provincia è nettamente più piccola (700mila Modena contro i 450mila di Parma).
Le zone critiche
Lo studio mostra come il pendolarismo sia la causa principale della congestione del traffico, in particolare nella direttiva verso Carpi e la Bassa. Non è un caso, forse, che proprio in questa zona della provincia vi sia carenza di infrastrutture (chiederlo a chi percorre la Canaletto, la Nonantolana e la Nazionale per Carpi ogni giorno).