Folla commossa per l’addio a Idris e Rida: «Avevate una vita davanti a voi»
In centinaia ai funerali dei giovani di 18 e 24 anni, morti sul colpo in un tragico schianto a Vignola. A Marano, paese dei due ragazzi, proclamato il lutto cittadino
MARANO. Centinaia di persone hanno partecipato ai funerali di Idris Kreshpaj e Rida Sidrine, gli amici di 18 e 24 anni morti tragicamente in un incidente stradale a Vignola mentre erano in compagnia di altri tre coetanei, uno dei quali resta ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Maggiore di Bologna.
Folla commossa
Amici, parenti, semplici conoscenti: centinaia di occhi lacrimanti e volti cupi per una tragedia che ha travolto la comunità di Marano, aprendo una ferita che difficilmente si potrà rimarginare. Le due salme sono entrambe partite dalle camere ardenti di Vignola. Quella di Rida Sidrine è stata trasportata al cimitero di Bazzano, dove l’Imam di Valsamoggia ha celebrato la cerimonia funebre. La commozione, palpabile, è stata convogliata dai canti che hanno chiamato tutti alla preghiera per la giovane vittima. «Adesso è in Paradiso, che Allah lo porti con sé. Preghiamo per lui», ha concluso l’Imam, prima che la bara fosse sotterrata.
Le parole di don Fini
La salma di Idris Kreshpaj è stata invece portata al cimitero di Marano, e con essa la folla si è spostata da un camposanto all’altro. Ad attenderli era don Alessandro Fini: «Era un giovane che si affacciava alla vita – ha detto il parroco di Marano - pieno di sogni e desideri. Ciao Idris, rimarrai sempre nei nostri cuori». Dopo l’estremo saluto affidato a una parente della vittima, in un discorso che ha toccato i cuori dei presenti, ha preso parola anche il sindaco Giovanni Galli, ricordando personalmente il giovane: «Ho ben impressa nella memoria la sua gioia di vivere, la sua giovialità. Mi rivolgo alla famiglia: non siete soli in questo dolore. Tutta la comunità vi è vicina, Marano è un paese in lutto». Per la giornata di ieri Galli aveva proclamato il lutto cittadino.
Gli amici affranti
Gli amici delle vittime si sono stretti in abbracci, parole d’affetto e di cordoglio, tutti accomunati dal profondo senso di vuoto lasciato dalla tragedia. «Ancora non riesco a crederci, è una settimana che fatico a dormire. Rida era come un fratello, un vero punto di riferimento per tutti noi: era coinvolgente, organizzava tornei di calcio e di box, si metteva in prima fila qualsiasi cosa accadesse. Aiutava il prossimo, sempre. In famiglia era la colonna portante della casa, un bravo lavoratore, si prendeva cura dei fratellini. Il mio pensiero va ai parenti, che sono delle bravissime persone. Conoscevo anche Idris, era un angelo. Buono, pacato e tranquillo. I due erano molto legati, vivevano uno sopra all’altro nello stesso palazzo, sono cresciuti insieme. È così ingiusta a volte la vita». Un altro ragazzo di Marano: «Idris era buono, un pezzo di pane. Amava i videogiochi e l’informatica, sognava di lavorare in quel settore. Era molto intelligente, avrebbe avuto un futuro brillante, ne eravamo tutti convinti. Qualche settimana fa ero con lui, ci siamo divertiti, abbiamo passato dei momenti bellissimi come sempre. Non riesco ancora a crederci, ciao Idris».
Ancora grave l'altro giovane
Rimane alta l’apprensione per il ragazzo di 24 anni, M. B. le sue iniziali, attualmente ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Maggiore. «È uno dei miei migliori amici. Prego ogni giorno per lui che possa riprendersi. Dopo Idris e Rida, non voglio perdere anche lui», conclude un amico.