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L’operazione

Pedopornografia, arrestati 4 insospettabili: migliaia di file con foto e video raccapriccianti


	L'operazione della polizia ha portato a 4 arresti
L'operazione della polizia ha portato a 4 arresti

L’indagine sul territorio emiliano condotta dal Centro operativo per la Sicurezza cibernetica di Bologna, con perquisizioni anche a Modena, vede in tutto 7 indagati: due informatici, quattro impiegati e un imprenditore di età compresa tra i 50 e i 60 anni

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BOLOGNA. Persone insospettabili, onesti lavoratori, padri di famiglia che tenevano all’oscuro moglie e figli. Sono quattro gli arrestati sul territorio emiliano con l’accusa di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico all’interno di un’indagine condotta dalla polizia postale che è arrivata anche a Modena e provincia.

L’operazione

Nell’ambito delle attività realizzate dalla Polizia a tutela dei minori, il Centro operativo per la Sicurezza cibernetica di Bologna ha concluso un’operazione di contrasto alla pedopornografia online su tutto il territorio emiliano che ha portato all’arresto in flagranza di reato di quattro persone e la denuncia in stato di libertà di altre tre persone, per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico. Sono state trovate migliaia di file, che contenevano immagini raccapriccianti con protagonisti alcuni minori. L’attività è stata avviata dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online (Cncpo) che, grazie alla proficua collaborazione con l’organizzazione no profit Child rescue coalition (Crc), ha utilizzato avanzati strumenti investigativi per giungere all’identificazione degli utilizzatori degli account con i quali erano stati condivisi e scaricati immagini e video di pornografia minorile.

Sette persone indagate

I decreti di perquisizione personale e informatica, emessi dalla procura presso il tribunale di Bologna ed eseguiti dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Bologna, con la collaborazione delle Sezioni provinciali di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Ravenna e Rimini, hanno consentito di rinvenire a carico degli indagati un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Tra gli indagati figurano due informatici, quattro impiegati e un imprenditore, di età compresa tra i 50 e i 60 anni. Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
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