Gazzetta di Modena

Modena

Sicurezza

Detenuto aggredisce gli agenti con una testata e una lametta

Stefania Piscitello
Detenuto aggredisce gli agenti con una testata e una lametta

Era stato portato in ospedale dopo avere ingerito batterie

2 MINUTI DI LETTURA





Portato in ospedale perché aveva ingerito batterie, all’uscita dal pronto soccorso ha prima colpito in pieno volto con una testata uno degli agenti di polizia penitenziaria che lo avevano accompagnato e, poi, ha provato a ferirne altri con una lametta che aveva nascosto in bocca. Un altro grave episodio si è verificato venerdì sera e vede, come protagonista, un detenuto di origine magrebina. A denunciare l’accaduto, chiedendo interventi per tutelare gli agenti, è il sindacato di polizia penitenziaria Uil Pa, con le parole del segretario nazionale Domenico Maldarizzi.

Un’aggressione che si aggiunge agli ultimi gravi episodi che si sono verificati al Sant’Anna nelle ultime settimane e che mette in luce, ancora una volta, la situazione in cui si trova il carcere. Tre suicidi nel giro di una settimana e un incendio, a metà gennaio, appiccato all’interno di una cella che ha portato in ospedale due detenuti rimasti feriti e agenti della penitenziaria intossicati. E dunque ora Maldarizzi riferisce di quanto avvenuto venerdì sera, quando quel detenuto ha aggredito un poliziotto con una testata: ma sarebbe potuto andare anche peggio visto che aveva nascosto una lametta in bocca.

«Quel che è successo – prosegue Maldarizzi – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri, che vede sempre maggiori ricorsi a visite in strutture ospedaliere esterne con una certa facilità».

Fondamentale la tempestività dell’intervento: «Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari», riferisce Domenico Maldarizzi.

«L’evento è stato particolarmente critico perché posto in essere in un ospedale frequentato da gente con problemi seri, ed è stato gestito al meglio dalla polizia penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici». Il segretario di Uil Pa traccia un quadro della situazione: «Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi e i suicidi che si susseguono, sono purtroppo all’ordine del giorno. Aumentare le strutture di detenzione come ha promesso di fare l’attuale governo non è una soluzione funzionale».Maldarizzi conclude: «Ormai il Governo ripete lo stesso mantra da almeno un anno, però i posti disponibili vanno via via diminuendo invece di aumentare».

«Più di 3.500 le aggressioni alla polizia penitenziaria, molteplici le evasioni, non si contano le risse, i traffici illeciti, gli stupri, le violenze. Numeri impietosi che restituiscono un quadro oggettivo della drammaticità e della disfunzionalità di prigioni diffusamente illegali e che non assolvono a nessuno degli scopi a esse assegnati. Agli agenti feriti va tutta la solidarietà della Uil Pa polizia penitenziaria».l

S.P.