Polemica a Modena per il no alle Final Eight di pallamano: «Per due allenamenti del volley...»
L’assessore Bortolamasi: «Opportuno rinviare». Sgarbi: «Impegni spacciati come cruciali»
MODENA. Disputare al PalaPanini la Final Eight di Coppa Italia di pallamano, in calendario da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo, avrebbe richiesto la messa a disposizione dell’intero impianto sportivo già da martedì 25 febbraio (per l’allestimento del Palazzetto e per consentire alle squadre maschili e femminili di allenarsi), comportando, di conseguenza, la necessità per la prima squadra del Modena Volley di spostare gli allenamenti in altri impianti, per più giorni, in un momento molto delicato della stagione sportiva.
«Opportuno rinviare»
«Considerando che la possibilità di ospitare eventi va valutata contemperando le diverse esigenze, si è ritenuto, dunque, che fosse più opportuno rinviare a un altro momento, magari già dalla prossima stagione sportiva, qualora ci fossero le condizioni, l’ospitalità di un evento del genere». Lo ha spiegato l’assessore allo Sport Andrea Bortolamasi che, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso, ha risposto all’interrogazione della consigliera Maria Grazia Modena (Modena per Modena) che chiedeva i motivi per i quali era stata negata la disponibilità del PalaPanini «perdendo un’occasione allettante di promozione del territorio».
L’assessore ha poi ricordato che il Modena Volley disputerà il 2 marzo, a Milano, una partita con l’Allianz Milano e che pertanto lo spostamento degli allenamenti per diversi giorni precedenti in un altro impianto, ammesso che se ne fosse trovato uno con caratteristiche simili al Palazzetto, avrebbe comportato un impatto notevole nella preparazione di una partita che potrebbe essere decisiva per la squadra modenese. Anche per questa ragione, durante le verifiche di fattibilità dell’evento, si era ipotizzato un costo aggiuntivo per la Federazione, con l’intento di compensare i costi aggiuntivi che il Modena Volley avrebbe dovuto sostenere per spostare l’allenamento.
«Risposte pretestuose»
A intervenire sulla questione è però anche Claudio Sgarbi, responsabile tecnico della Scuola Pallamano Modena: «La discussione e la risposta all’interrogazione mi sono piaciuti nei toni e nei modi - spiega - anche se non è stata fornita alcuna risposta plausibile, se non quella un po’ pretestuosa, di allenamenti di pallavolo spacciati come cruciali e fondamentali per il conseguimento di un successo sportivo che mi sembra al contrario molto latitante in questa stagione sportiva un po’ opaca e sbiadita... per gli sportivi di nicchia, quale mi sento - incalza Sgarbi - tenuti nascosti negli angoli bui di una politica sportiva modenese sempre più tarata sul business commerciale, è senz’altro già un risultato molto positivo essere assurti agli onori della discussione nel più alto consesso politico cittadino. Forse, il grande moloch è stato scalfito e comunque si è aperto uno spiraglio per un prossimo futuro in cui anche noi della pallamano potremo forse ospitare qualche finale nazionale. Visto anche il bel momento dello sport della pallamano mondiale con i successi storici della nostra nazionale, sarebbe un bene non solo per la pallamano, ma per tutti gli sport amati e praticati da tantissimi giovani ma non seguiti da masse di tifosi e per questo considerati minori e abbastanza lontani dalle premure dei politici».
Secondo Sgarbi, quindi, «chi governa il territorio ha il dovere di conoscere tutte queste realtà, le dinamiche operative di ciascuno sport o attività motoria, che agiscono sul territorio modenese e, come in una grande orchestra, sintonizzare i diversi strumenti per rendere efficace e armonioso il movimento sportivo dell’associazionismo, del volontariato e del professionismo, trasformando le diversità in risorse capaci di dare vita ai comuni valori educativi. Lo sport in connubio con l’educazione e la cultura favorisce l’integrazione e la socialità».