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A Sassuolo chiude anche Tezenis: «Non si trova il personale»

di Alfonso Scibona

	Il negozio che ospitava Tezenis ora è vuoto
Il negozio che ospitava Tezenis ora è vuoto

La titolare Elisa Nascimbeni: «Non è un problema di fatturato, che anzi era in crescita. Sono stanca, troppo assenteismo»

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SASSUOLO. Chiuso il punto vendita Tezenis di via Menotti. La notizia si è diffusa nei giorni scorsi in città e sono stati tanti i sassolesi che si sono interrogati sul perché di questa serranda abbassata. Ebbene, all'origine non ci sono le solite motivazioni: chiuso per raggiunta età pensionabile o semplicemente chiuso per cessata attività.

«La motivazione per cui ho chiuso questo punto vendita – ha dichiarato ieri Elisa Nascimbeni, la titolare “affiliata” al gruppo “Calzedonia” (a pochi metri di distanza ci sono anche “Intimissimi” e “Calzedonia”) è semplice: non trovo personale. Siccome io vivo a Tenerife e non ho voglia di fare avanti e indietro per venire a sopperire alla mancanza di commesse, smetto».

Dunque alla base di tale decisione, non ci sono neppure motivazioni legate, ad esempio, a un calo di fatturato e alla difficoltà di arrivare a coprire tutte le spese, come chiarisce Nascimbeni snocciolando i dati: «Sia chiaro che smetto con questa motivazione, anche perché lo scorso anno, rispetto al 2023, abbiamo registrato con Tezenis un significativo +18 per cento di fatturato». Alla base, oltre al continuo turn over di commesse, ci sono anche problemi strutturali dello stabile che da anni non è stato sistemato dalla proprietà e questo ha senza dubbio fatto traboccare il vaso della sopportazione di Nascimbeni.

La decisione

«Sono stanca davvero di fare avanti e indietro da Tenerife – aggiunge – e vorrei puntualizzare che, non avendo più 30 anni ma 50, adesso voglio pensare a me stessa e non lottare con una quotidianità fatta di assenteismo da parte di coloro che hanno lavorato in questo negozio». Nascimbeni conclude chiarendo ulteriormente perché è arrivata a prendere questa decisione: «Sia chiaro, infine, per meglio fare il quadro della situazione, che se questa condizione si fosse verificata in “Calzedonia” oppure in “Intimissimi” avrei chiuso quei punti vendita e non questo. Ma ho dovuto farlo perché della pianta organica di 7/8 ragazze eravamo rimaste in 4/5, me compresa. Cosa non più sostenibile».