Castelfranco, fango sul Giorno della Memoria
Cinque svastiche sono comparse sui muri del cantiere della scuola Deledda di Gaggio. L’istituto è in ristrutturazione. Il sindaco: «Atto ignobile e assolutamente inaccettabile»
CASTELFRANCO. Con quelle svastiche disegnate con vernice rossa, hanno provato a gettare fango sul Giorno della Memoria. Una scoperta che ha lasciato sconcertati i cittadini e il sindaco di Castelfranco, Giovanni Gargano.
Le mura del cantiere della scuola Deledda di Gaggio, attualmente oggetto di lavori di ristrutturazione, nella notte tra domenica e ieri sono state imbrattate con graffiti ignobili: cinque svastiche disegnate, peraltro al contrario, proprio nel giorno della Memoria, simbolo di uno dei periodi più oscuri della storia mondiale. Svastiche disegnate, tra l’altro, in un luogo simbolo di educazione e di futuro, dove le nuove generazioni si formeranno, studieranno, coltiveranno le loro passioni.
La denuncia
Per questo motivo, ribadisce Giovanni Gargano, sindaco di Castelfranco, «convintamente rilanciamo sull’investimento fatto: oltre tre milioni di euro per ricostruire una scuola, la Deledda di Gaggio, che sarà pronta prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Domani, alle ore 20.30 accoglieremo le famiglie interessate a conoscere il piano formativo e le peculiarità della struttura che sarà».
Si tratta, aggiunge il sindaco, «di un atto ignobile, vile e assolutamente inaccettabile, che condanniamo con tutta la forza possibile. La nostra comunità, che ha visto crescere Gabriella Degli Esposti, medaglia d’oro alla Resistenza, ha sempre fatto del rispetto, della tolleranza e della memoria storica i suoi valori fondanti.
Gesti del genere non sono solo un’offesa al decoro urbano, ma colpiscono al cuore il nostro vivere civile, ferendo profondamente i principi di democrazia, uguaglianza e convivenza pacifica che ci guidano. Proprio per questo ho personalmente provveduto a segnalare al comandante della polizia locale quanto accaduto, affinché vengano intraprese tutte le azioni necessarie per individuare i responsabili, fare chiarezza e ristabilire il rispetto che merita questo luogo e la nostra comunità».
Un atto che lascia sgomenti, prosegue il sindaco, «non solo per la sua gravità simbolica, ma anche per il luogo scelto, ovvero una scuola, uno spazio che nei prossimi mesi sarà deputato a ospitare i cittadini del futuro».
Il primo cittadino sottolinea: «Proprio qui, dove si formano le nuove generazioni e dove si trasmettono i valori fondamentali della nostra comunità, si è scelto di perpetrare un atto che tradisce tutto ciò in cui crediamo. Questo edificio non è solo un luogo fisico, ma un simbolo: un luogo che ha l’ambizione di educare, ispirarsi e mettere in pratica ciò che il nostro “manuale di istruzioni” prescrive, ovvero i principi della Costituzione italiana, il rispetto della dignità umana, la libertà, la solidarietà e l’inclusione».
Gargano ha poi voluto rivolgere un messaggio chiaro a tutta la cittadinanza: «Il nostro è un impegno chiaro: nei precedenti cinque anni abbiamo investito oltre dieci milioni di euro sulle scuole proprio affinché in futuro siano ridotti a zero questi episodi. L’istruzione è un anticorpo fondamentale, un presidio di Memoria necessario e da non perdere davanti a questi temi, soprattutto per le nuove generazioni».