Uccise l’accoltellatore di Rimini: il comandante Masini torna in servizio
Nessun provvedimento dall’Arma per il maresciallo originario di Polinago indagato per eccesso colposo di legittima difesa. La premier Meloni lo ha elogiato
Polinago È tornato in servizio Luciano Masini, il maresciallo dei carabinieri originario di Polinago (nonché comandante della stazione di Frassinoro fino al 2016) diventato protagonista di un caso nazionale.
San Silvestro di sangue
Ora comandante della stazione dei carabinieri di Villa Verucchio, nel Riminese, 55 anni, la sera del 31 dicembre lì ha sparato al 23enne egiziano Muhammad Sitta, che aveva accoltellato quattro persone e stava dirigendosi, con una lama da 22 centimetri, anche contro di lui e una collega. Per la sua morte ora il carabiniere è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Ha consegnato lui stesso spontaneamente agli inquirenti, subito dopo i fatti, la pistola con cui ha sparato (da 15 colpi, 12 gli esplosi), per permettere tutti gli accertamenti del caso.
Nessun provvedimento
Nei suoi confronti l’Arma dei carabinieri non ha disposto alcun provvedimento disciplinare, ritenendo in sostanza corretto il suo comportamento in quella situazione estrema. Né la magistratura ha disposto alcun provvedimento restrittivo. Lui però aveva preferito prendersi alcuni giorni. Ma nei giorni scorsi è tornato regolarmente in servizio, alla guida della stazione dei carabinieri di Villa Verucchio.
«Mi risulta che il comandante Masini sia pienamente in servizio, nell’esercizio delle sue funzioni – sottolinea il suo avvocato, Tommaso Borghesi del Foro di Rimini – dato che non ha subito alcun provvedimento, né cautelare né disciplinare. Aveva scelto lui di prendersi qualche giorno, ma adesso è tornato al suo incarico. Ci siamo sentiti nei giorni scorsi: è sereno e in attesa delle determinazioni della Procura. Come ha dischiarato già subito dopo i fatti, è convinto di aver fatto il suo dovere. Ora attendiamo che entro il 3 marzo vengano depositati gli esiti delle perizie: quella balistica e quella autoptica».
La premier lo ha elogiato
la premier Meloni ha chiesto un encomio per Masini.
Dai primi riscontri dell’autopsia sul 23enne è emerso che la salma presentava lividi compatibili con due colpi di rimbalzo alle gambe: si tratta ragionevolmente di due dei primi colpi di avvertimento, sparati a terra dal militare come previsto dalle procedure. I proiettili che hanno colpito il 23enne sono stati cinque, di cui uno alla spalla destra e gli altri tra il torace ed il capo. Per la prontezza del suo intervento,© RIPRODUZIONE RISERVATA