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L’interrogatorio

Anziana travolta e uccisa a Concordia, la difesa dell’automobilista arrestato: «Credeva di aver investito un animale»

di Daniele Montanari

	I carabinieri sul luogo della tragedia a Concordia
I carabinieri sul luogo della tragedia a Concordia

Il 41enne di Novi non si era fermato a prestare soccorso dopo l’incidente a San Giovanni di Concordia in cui è morta l’82enne Bruna Vaccari: accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga, è stato sottoposto a interrogatorio in carcere a Modena

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MODENA. «Si è fermato dopo l’incidente ed è tornato indietro a vedere cos’era successo, ma nel buio non ha visto nulla. Ha pensato allora di aver colpito un animale, forse un cane, che poi era scappato. Solo all’indomani, leggendo gli articoli online, ha capito che si trattava di una donna che era morta nell’impatto. Ed è andato nel panico». Questa la ricostruzione dei fatti che, attraverso il suo avvocato Patrizia Tassello, ha dato ieri mattina al giudice il 41enne di Novi arrestato dai carabinieri per omicidio stradale aggravato dalla fuga, dopo l’incidente a Concordia che il 16 gennaio costò la vita alla 82enne Bruna Vaccari.

L’incidente e le indagini

L’anziana venne travolta verso le 18 del 16 gennaio sulla strada provinciale per Novi, a San Giovanni di Concordia, mentre attraversava per andare a casa di un vicino a fargli compagnia. Morì praticamente sul colpo, per la violenza dell’impatto. Nessuna traccia del furgone investitore, a cui si è risaliti grazie alla testimonianza di un automobilista che era stato sorpassato dal furgone e lo vide poi bruscamente fermarsi sul luogo dell’incidente, per poi ripartire. I carabinieri l’hanno identificato nel furgone di una società di elettricisti che ha in appalto la fornitura di servizi per l’ospedale di Mirandola. Era parcheggiato nei pressi dell’ospedale, ma la società non sapeva nulla dell’accaduto: il 41enne aveva riferito solo dell’urto contro un muretto il giorno prima, causa ghiaccio.

L’interrogatorio

Assistito dal legale, ieri mattina il 41enne è comparso davanti al gip Alessandra Sermarini, alla presenza del pm Monica Bombana. «È stata un’ora di interrogatorio, interrotto più volte dal pianto del mio assistito, che è distrutto», sottolinea l’avvocato Patrizia Tassello. «Ha risposto a tutte le domande, riferendo di essersi fermato dopo l’urto, appena trovato uno spazio in cui accostare, poi è tornato indietro a piedi per capire cos’era successo. Nel buio, non ha visto nulla, in un contesto di buio e di strada per nulla illuminata in quel punto. La signora peraltro era vestita di scuro. Ha pensato allora di aver colpito un animale che era scappato, ed è risalito sul furgone. Solo l’indomani ha appreso da internet che era morta una donna, ed è andato nel panico. Non ha detto a nessuno dei famigliari quello che era successo, e ai suoi datori di lavoro ha riferito solo dell’incidente del giorno prima, per ghiaccio. Ha sbagliato, doveva presentarsi ai carabinieri: se mi avesse chiamato, l’avrei accompagnato subito io in caserma. Ma era nel panico». L’avvocato ha chiesto gli arresti domiciliari: il giudice comunicherà la decisione nei prossimi giorni.

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