Il pompiere fuori servizio che ha salvato un uomo dall’auto in fiamme: «Io un eroe? Ho solo fatto il mio dovere»
Andrea Zuppiroli, 60 anni, è il vigile del fuoco di Modena che ha soccorso un automobilista dopo uno scontro frontale a Portile, estraendolo dall’auto incendiata: «In quel momento non pensavo a niente, dovevo solo fare il mio lavoro e portarlo fuori»
MODENA. «Io un eroe? Ho solo fatto il mio dovere. Se non fossi intervenuto non me lo sarei mai perdonato». Non vuole essere chiamato eroe, e allora non lo faremo, rispettando le sua volontà. Ma il gesto di Andrea Zuppiroli, 60 anni, Vigile del fuoco, ha tutto tranne che dell’ordinario. Anche per chi, come lui, è abituato a salvare vite quasi quotidianamente perché lo fa di mestiere.
L’incidente
Ma riavvolgiamo il nastro alla mattina di martedì scorso, 28 gennaio. A Portile, in via per Castelnuovo, all’incrocio con strada Cave Paolucci un furgone e un’auto a Gpl si scontrano frontalmente. L’auto prende fuoco, con il conducente intrappolato al suo interno. Con il carburante nel serbatoio che sta per essere raggiunto dal rogo, c’è poco tempo per intervenire. Una situazione davvero critica e in cui serve esperienza e sangue fredd. Fortunatamente, sul posto sta passando casualmente Zupprioli. È fuori servizio, non ha certo con sé l’uniforme ignifuga o gli attrezzi del mestiere per fermare le fiamme.
Il soccorso
Ma poco importa: si getta sull’incendio, apre lo sportello ed estrae il conducente dalle fiamme. Un gesto provvidenziale, senza il quale probabilmente l’uomo non ce l’avrebbe fatta. Ma per Andrea Zupprioli, non c’è nulla di straordinario in tutto ciò. «Siamo stati fortunati, se c’è un Dio ce lo siamo divisi in due – commenta – L’auto era alimentata a Gpl, c’era un vento incredibile e l’incendio avanzava velocemente. Ci è mancato poco ma è andata bene. Non mi ritengo affatto un eroe, non è il termine corretto. Ho solo fatto il mio mestiere, come avrebbe potuto fare un medico in un’altra circostanza o un qualsiasi altro professionista che si senta chiamato in causa. Penso sia normale e non trova nulla di straordinario in quello che ho fatto». Il pompiere, che in quel momento era fuori servizio, non vuole essere dipinto come un eroe. Ha salvato una vita, certo, ma anche se in quel momento non indossava un’uniforme, per lui quella del Vigile del fuoco è una vocazione che arriva dal profondo. Qualcosa di intrinseco che non si può spiegare. E così gettarsi da solo tra le fiamme, per giunta senza protezioni, gesto di straordinario coraggio, per lui diventa qualcosa di ordinario.
«Non mi sono tirato indietro»
«Cosa ho pensato in quel momento? A niente. Come ho detto, ho solo cercato di fare il mio lavoro e di salvare l’uomo dal rogo – continua il pompiere – Noi Vigili del fuoco siamo eccellenze sul territorio, siamo formati per fare questo tipo di interventi e poco importa se siamo o meno in servizio. Non mi sono tirato indietro, ho fatto quello che dovevo. Non avrei mai potuto lasciarlo lì. Non me lo sarei mai perdonato, per il resto della vita». Dopo il primo soccorso offerto da Zupprioli, sono arrivati sul posto i colleghi, che hanno spento l’incendio divampato nell’auto. Del mezzo non è rimasto granché: la parte anteriore è finita praticamente semidistrutta a causa dello schianto e delle fiamme divampate successivamente. Poi i feriti sono stati trasportati in ospedale in codice di media gravità. «Ho saputo che il signore sta meglio, ne sono felice. Per fortuna, tutto si è concluso per il meglio, sarebbe potuta andare davvero peggio» conclude Andrea Zuppiroli.