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La storia

Elena, che fa gioielli nella carpenteria di famiglia a Bomporto. «Un’intuizione dopo un periodo per me buio»

di Laura Solieri
Elena, che fa gioielli nella carpenteria di famiglia a Bomporto. «Un’intuizione dopo un periodo per me buio»

La famiglia Bagni è proprietaria della Bastef dove lavorano il papà e il fratello. «Il mio progetto si chiama Opera al Nero: creo qualcosa di speciale, poesie da indossare»

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BOMPORTO. Una linea di gioielli poetici nati all’interno… di una carpenteria. “Opera al Nero” di Elena Bagni (su Instagram e Facebook l’omonima pagina), 44 anni, di Sorbara di Bomporto, è un progetto artistico davvero originale e unico nel suo genere, frutto di mondi diversi che si incontrano per creare qualcosa di speciale: poesie da indossare.

Di cosa si tratta

«Il nome trae ispirazione dall'antica alchimia, dove l'opera al nero (detta anche nigredo) era il nome del primo procedimento utile alla trasformazione del piombo in oro (l'incenerimento della sostanza grezza di partenza) – spiega Elena che lavora nella carpenteria di famiglia a Solara, la Bastef srl – Parallelamente, in carpenteria la lamiera grezza viene chiamata anche “nera” e con il mio progetto ho cercato di trasformare la lamiera grezza in gioiello, come in alchimia, anche se preferisco definirla poesia, altra parte fondamentale del progetto».

Per creare i suoi gioielli, Elena utilizza solo lamiere in puro acciaio inox, un materiale antiallergico, infinitamente riciclabile, resistente ma flessibile allo stesso tempo. Le lavora all’interno della carpenteria, dove suo fratello Stefano e suo padre Vitaliano, artigiani da più di mezzo secolo, l’hanno aiutata nella produzione dei primi campioni e, in seguito, dei lotti interi.

«Il materiale subisce qualche ulteriore trattamento esterno, effettuato esclusivamente da aziende del territorio italiano, come pure il packaging – prosegue Bagni – L’idea è maturata nel buio, sottoterra, per diversi anni. Lavorando in carpenteria, ho imparato nel tempo a conoscere lamiere, lavorazioni, macchinari, trattamenti, fornitori, metalli e quasi senza saperlo, ho costruito le fondamenta del mio progetto. Poi, dopo un periodo un po' buio per me, improvvisamente ho avuto un’intuizione: ho cominciato a cercare online gioielli fatti a forma di fiori, foglie… Ho unito poi a queste idee l'utilizzo della lamiera, e tutto si è incastrato magicamente in brevissimo tempo: ho trovato una designer che ha capito al volo il mio progetto, ho trovato la giusta finitura, il packaging, il logo. Tutto è nato spontaneamente e senza sforzo».

Le creazioni di Elena traggono ispirazione dalla natura e dal sentire degli esseri umani, gli stati d'animo, le gioie, i dolori.

«La natura è complice nell’espandere questi stati d'animo ed io ho cercato di infonderli nell’acciaio creando non solo gioielli, ma poesie da indossare. La creazione che rappresenta di più il mio progetto è sicuramente la collana “Edera” – conclude l’artista – L’edera rappresenta chi cresce verso l'alto nonostante gli ostacoli, rigogliosa e piena di linfa. È un gioiello davvero particolare e con un certo effetto scenico. Il mio obiettivo è collaborare con i negozi indipendenti, essere a loro disposizione per creare il loro gioiello, con il loro marchio, qualcosa che rappresenti ciò che vogliono esprimere e donare ai clienti. Tradurre un sentire in un gioiello, così potranno vendere non solo brand famosi e alla moda ma anche qualcosa di personale, profondo, vissuto e voluto. Con la mia famiglia abbiamo una produzione e sono abituata a gestire grandi numeri e diversi passaggi, dal disegno all'imballaggio, inoltre loro, da bravi piccoli artigiani, mi hanno insegnato la cura e l'attenzione al particolare».