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Sicurezza

Finto maresciallo al telefono. Truffa sventata da un’anziana a Sassuolo

di Stefania Piscitello
Finto maresciallo al telefono. Truffa sventata da un’anziana a Sassuolo

Il racconto della figlia: «Insisteva affinché mia madre andasse in caserma»

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SASSUOLO. Ha chiamato sul telefono fisso, comunicandole che il figlio aveva avuto un incidente gravissimo, e qualificandosi come un maresciallo dei carabinieri di Sassuolo. Lei, un’anziana donna, all’inizio non ci è cascata: nei mesi scorsi ha anche partecipato a un incontro informativo proprio su questo tipo di truffa e quindi era pronto. Quando però dall’altro capo della cornetta la voce si è fatta più insistente, ha iniziato a preoccuparsi: «Suo figlio – diceva quell’uomo – ha provocato un incidente gravissimo e ora è qui in caserma.

Può anche provare a chiamarlo, ma tanto non le risponderebbe perché il suo cellulare lo abbiamo noi. Deve immediatamente venire qui perché ci sono alcuni documenti da firmare».

Per fortuna la donna ha avuto la lucidità di rivolgersi alla figlia che, presa la cornetta, ha fatto venire a galla la verità: sì, perché alla fine quel truffatore, messo alle strette, ha riattaccato. L’episodio, l’ennesimo purtroppo negli ultimi tempi, si è verificato venerdì intorno a ora di pranzo.

«Non le hanno chiesto contanti – racconta la figlia della vittima – credo che volessero farci uscire per entrare in casa. Secondo me c’era qualcuno appostato qui davanti, motivo per cui insistevano per farci andare in caserma».

All’inizio, quando il telefono è squillato, la voce dall’altra parte aveva un tono abbastanza cordiale: «Prima le ha chiesto di mio padre, che però è venuto a mancare tre anni fa. Mia madre si è subito insospettita e l’ha fermato, chiedendogli di dirle chi fosse: lui si è presentato come maresciallo dei carabinieri di Sassuolo e le ha chiesto se avesse figli».

In sostanza, l’uomo incalzando l’anziana ha carpito da lei le informazioni che poi ha utilizzato per provare a truffarla, a partire dal nome del figlio.

Il racconto

«Le ha detto che suo figlio aveva fatto un grave incidente con una donna, facendo anche il nome di questa signora. Insisteva affinché andasse in caserma, mentre lei gli chiedeva informazioni, voleva sapere quanto grave fosse suo figlio. Anche perché non era sicura che fosse davvero un carabiniere», racconta la figlia della vittima.

Quel truffatore, però, si è alterato: «Lei non si fida di me? Può chiamare il 112, le risponderei comunque io», ha detto con tono scontroso alla vittima.

La donna a quel punto ha iniziato a preoccuparsi per le condizioni del figlio e ha chiesto aiuto alla figlia che abita al piano di sopra.

«Ho subito capito cosa stesse accadendo. Mentre mio marito chiamava mio fratello per verificare che stesse bene (era a pranzo, ndr), io ho risposto al telefono e di fronte all’insistenza di quell’uomo ho chiesto che macchina avesse mio fratello».

La risposta che arriva dall’altra parte è errata: «E in più quando hanno sentito che chiedevo a mio marito se fosse al telefono con mio fratello, quel finto maresciallo ha riattaccato. Da quello che ho capito pongono domande alla vittima in modo che questa fornisca loro dati sensibili che poi utilizzano per provare a incastrarla. Ho già avvisato tutti i miei vicini di casa e ho deciso di segnalare l’accaduto sui social per avvisare anche gli altri cittadini».