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Ca’ Cerfogli, molto più di un ristorante: un’impresa di famiglia mai stanca di innovare

di Giovanni Medici

	Ca' Cerfogli ad Acquaria e Davide Cerfogli
Ca' Cerfogli ad Acquaria e Davide Cerfogli

Davide Cerfogli gestisce l’attività di Acquaria, che è anche un albergo con 14 stanze, insieme al fratello Ivan, alla mamma Maria Teresa e alla cognata. Dalle ricette a base di funghi alle degustazioni per turisti, fino alle attività con le scuole: «Il segreto? Non pensare di essere arrivati»

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MONTECRETO. Acquaria, nel comune di Montecreto, è una tappa obbligata per tanti amanti della buona cucina montanara vista la presenza di molte attività di ristorazione o ricettive. Una di queste è l’albergo ristorante Ca’ Cerfogli.

Dal Monteverde a Ca’ Cerfogli: una storia lunga 36 anni

«La nostra è un’impresa a conduzione familiare – spiega Davide Cerfogli – siamo partiti 36 anni fa e siamo molto felici di quel che abbiamo costruito. Il segreto è innovare e rischiare, senza mai pensare di essere arrivati, ma imparando ogni giorno». Davide lavora con la madre Maria Teresa, il fratello Ivan e la cognata. Nell’aprile del 1989 rilevarono in affitto un locale che si chiamava Monteverde, ad Acquaria. La loro gestione si protrae per 18 anni finché nel luglio 2007 la famiglia inaugura Ca’ Cerfogli, in un antico convento del 1600 completamente ristrutturato che sembra un castello in legno e sasso. Siamo a pochi chilometri dagli impianti sciistici del Consorzio del Cimone: in questo ristorante si possono assaggiare ricette a base di funghi tutto l’anno, a seconda delle varietà che offre nelle diverse stagioni la natura, e ovviamente di tartufo nero o bianco: il menù di Ca’ Cerfogli comprende tutte le specialità della tradizione montanara, ricotta fresca, pasta fatta a mano (in primis tagliatelle e tortelloni) e torte di produzione propria.

Non solo ristorante: un’offerta ampia per turisti di tutto il mondo

Le stanze dell’albergo sono invece 14, per tutte le esigenze. Numerosi sono i turisti che qui pernottano ed arrivano non solo da altre regioni italiane ma pure dall’estero. Una quindicina in tutto le persone che lavorano in questa fiorente attività (dove è obbligatorio prenotare per trovare un posto a sedere), tra titolari e collaboratori. Durante le festività natalizie Ca’ Cerfogli non ha mancato di fare il pienone grazie all’arrivo sulle piste del nostro appennino di tanti sciatori. «Abbiamo lavorato più del solito con le camere – spiega Davide Cerfogli – visto l’afflusso di turisti della neve».  Una particolare cura ed attenzione è riservata a Ca’ Cerfogli anche alla cantina, che è fornitissima; vasta scelta di etichette pregiate, italiane e straniere, conservate in un ambiente ideale e naturale nelle cantine del vecchio palazzo. Partendo da qui è possibile poi compiere diverse escursioni e visitare tanti luoghi ricchi di storia e di tradizione, dal Ponte di Olina alle Miniere del Cinghio.

La collaborazione con le scuole all’insegna della cucina

Associato Lapam, l’albergo ristorante della famiglia Cerfogli ha partecipato nel recente passato anche ad un’iniziativa promossa dall’associazione e che intendeva portare ai ragazzi delle scuole, in particolare dell’Alberghiero di Serramazzoni, testimonianze dirette di persone inserite nel mondo del lavoro che potessero dare loro consigli per il futuro. «Portiamo avanti la passione per la cucina del territorio che ci hanno trasmesso i nonni e i genitori e questo credo sia molto importante, così come la ricerca della qualità. I nostri fornitori sono tutti locali e certificati. Subito dopo il Covid – prosegue Davide Cerfogli – anche noi, come altri settori, abbiamo fatto fatica a reperire personale specializzato, ma ultimamente i curriculum hanno ricominciato a giungere al nostro indirizzo. La scuola ci può aiutare a formare i lavoratori del domani e questo scambio tra mondo dell’impresa e mondo scolastico deve proseguire e crescere sempre di più».
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