Gazzetta di Modena

Modena

L’episodio choc

Carpi, infermiere del 118 aggredito mentre soccorre un bambino

di Gabriele Canovi
Carpi, infermiere del 118 aggredito mentre soccorre un bambino

Ancora violenza contro il personale sanitario: durante un intervento in una palazzina di via Villa Glori, il professionista è stato sbattuto contro il muro e poi a terra. Allertate le forze dell’ordine

3 MINUTI DI LETTURA





CARPI. Quell’infermiere stava soccorrendo un bambino quando un uomo, per futili motivi, gli si è scaraventato contro con una violenza inaudita. L’ha afferrato e sbattuto prima contro il muro e poi a terra provocandogli la lussazione di una spalla. È il racconto dell’ennesima aggressione choc subita da un professionista sanitario modenese, in questo caso un infermiere del 118. L’episodio in questione è avvenuto alle 6 del mattino di lunedì in una palazzina di via Villa Glori, a Carpi, dove un cittadino aveva contattato la Centrale operativa per un problema di salute del figlio.

L’intervento

«Al culmine di una notte con tantissimi interventi, per lo più codici bianchi e verdi, l’equipaggio del 118 si è recato in via Villa Glori per un intervento a bassa intensità assistenziale – racconta Giuseppina Parente, sindacalista della di Fials – L’infermiere, dato che si trattava di un caso non grave e ritrovandosi accerchiato da famigliari e vicini di casa del bambino, ha invitato i genitori ad accelerare le operazioni di carico del minore in ambulanza perché c’era la necessità di rientrare in pronto soccorso e liberare il mezzo. A quel punto, un vicino di casa ha sollevato con forza l’infermiere del 118 presente, sbattendolo contro il muro e a terra e provocandogli la lussazione della spalla. Solo l’intervento dell’autista soccorritore, che ha allertato subito le forze dell’ordine, è riuscito a riportare la calma. Il risultato? L’ambulanza è restata ferma un’ora sul posto per permettere alle forze dell’ordine di raccogliere le testimonianze dei testimoni e dell’equipaggio del 118 aggredito. Per un’ora, di fatto, c’è stata interruzione di pubblico servizio. Ricordo che l’ambulanza è un mezzo di soccorso avanzato e ricordo anche le difficoltà che ci sono nel coprire il territorio modenese: crediamo che la popolazione debba essere disincentivata a utilizzare l’ambulanza come “taxi” o comunque istruita a chiamare il 118 solo di fronte a casi seri. Gli operatori troppe volte sono esposti a questi episodi di violenza come nel caso di via Villa Glori».

La condanna

Dura la condanna del dottor Geminiano Bandiera, direttore del dipartimento interaziendale di Emergenza-urgenza di Modena: «Non è facile dover commentare l’ennesima aggressione, questa volta fisica, nei confronti di un equipaggio del 118. È inaccettabile: è intollerabile ogni forma di violenza, a maggior ragione quelle nei confronti di un operatore del servizio sanitario pubblico che ha come obiettivo prestare la migliore assistenza possibile. Ho telefonato al professionista aggredito per portargli la vicinanza mia personale e dell’Azienda: al di là delle conseguenze, anche fisiche in questo caso, di ciò che si subisce, c’è anche una sofferenza emotiva che non va sottovalutata. Mentre si è consapevoli di poter correre rischi per la propria incolumità intervenendo in scenari pericolosi, come incendi o alluvioni per fare alcuni esempi, nella mente di noi operatori del soccorso non è in alcun modo in preventivo l’idea di essere aggrediti nell’esercizio di questa funzione e quando succede scattano sentimenti ed emozioni di profonda tristezza e delusione. Dobbiamo tutti impegnarci insieme, sanità, istituzioni, volontariato, cittadini, andando oltre le polemiche, per ricostruire il rapporto di fiducia tra il personale sanitario e la popolazione. Tutti vogliamo il benessere delle nostre comunità, di chi ci vive e anche di chi ci lavora».