Morì nell’incidente sulla Giardini: la famiglia cita a giudizio la Provincia e un cantoniere è indagato, ecco perché
Giuseppe Ledda, 49enne di Pazzano, si scontro frontalmente con una Fiat Scudo il 23 aprile 2023 a Montagnana, nel tratto tra Maranello e Serramazzoni. L’Ente è stato chiamato a rispondere per il manto stradale: «La moto finì nell’altra corsia per schivare un dosso già segnalato»
SERRAMAZZONI. Fu un incidente terribile, che si portò via un padre di famiglia mentre stava facendo un giro in moto nel primo weekend di sole primaverile del 2023. Adesso la Provincia di Modena è chiamata a risponderne per le condizioni del manto stradale. E se si arriverà al processo, questo potrebbe costituire un precedente giuridico che fa scuola su una strada, la via Giardini a Serramazzoni, dove nella bella stagione gli incidenti in moto sono sempre stati tanti.
L’incidente
Avvenne il 23 aprile 2023 Giuseppe Ledda – 49enne sposato padre di un bimbo e una bimba, con cui viveva a Pazzano – con la sua Ducati stava salendo verso Stella, dove l’aspettavano alcuni amici motociclisti. L’incidente si verificò nel tratto di Montagnana sotto alla chiesetta della Resistenza, al confine tra Serramazzoni e Maranello, dove c’è una semicurva verso destra prima della curva a gomito verso sinistra. In base a quanto accertato sulla base dei rilievi compiuti dalla polizia Stradale, la moto si scontrò frontalmente contro un furgoncino Fiat Scudo che scendeva, condotto da un 66enne di Maranello. La moto invase la corsia opposta per schivare un dosso che era già stato segnalato alla Provincia. L’impatto fu devastante: Ledda morì praticamente sul colpo. Uno strazio per la famiglia, ma anche per i tanti amici: era molto conosciuto come responsabile per vent’anni dell’agenzia Makkie Communication Lab di Vignola. Poi passò alla direzione della Amaeco di Fiorano, diventando quindi consulente per la digitalizzazione dei processi aziendali a Modena. Grande il cordoglio al suo funerale: la tragedia colpì tutti a Serra, stretti alla famiglia.
Le indagini
Per quanto accaduto, è finito indagato con l’accusa di omicidio stradale non il conducente dello Scudo, ma l’assistente tecnico della Provincia responsabile della manutenzione delle strade nel Frignano. Il “cantoniere” di una volta, insomma. È assistito dagli avvocati Luca Artioli e Ketti Bazzani. La moglie di Ledda invece si è rivolta allo studio Risarcire.it, che sta seguendo il caso con l’avvocato Sonia Lena di Pordenone. Non avendo avuto riscontri finora dalla Provincia in merito al risarcimento danni, il legale ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Andrea Scarpa di poter citare in giudizio anche la Provincia come ente. Oltre al cantoniere già chiamato a rispondere penalmente come singolo. Il giudice ha acconsentito alla citazione in giudizio della Provincia come responsabile civile, fissando al 26 febbraio l’udienza in cui verrà deciso il rinvio a giudizio o meno. Udienza in cui anche la Provincia a questo punto dovrà costituirsi con un suo avvocato. «La Provincia aveva ricevuto più segnalazioni della situazione pericolosa della strada in quel punto – sottolinea l’avvocato Sonia Lena – a fronte di quanto emerso nella nostra perizia di parte, noi riteniamo che se l’ente fosse intervenuto come necessario l’incidente non ci sarebbe stato. Ha perso il controllo della moto a causa di questo elemento sull’asfalto che non doveva esserci».