Nel calcio contano anche testa e dieta: i segreti del Sassuolo calcio spiegati dallo psicologo e dal nutrizionista del club
Andrea Menozzi e Davide Tonelli: «Bisogna lavorare sull’aspetto mentale dei calciatori e degli sportivi»
SASSUOLO. I latini dicevano: mente sana in corpo sano. E potrebbe essere questo il segreto del Sassuolo, primo in classifica in Serie B. «Si lavora ancora poco sull’aspetto mentale dei calciatori e degli sportivi, ma anche questi sono tra i fattori fondamentali dello sport», questo è quello che ha riferito Andrea Menozzi, psicologo dello Sport, durante un incontro al Mapei Football Center.
I segreti della preparazione
Lo psicologo, che ormai da anni collabora con il Sassuolo Calcio, continua dicendo: «Troppo spesso, anche tra la gente, si ha la concezione che andare dallo psicologo significhi essere pazzo ma non è così, significa semplicemente trovare una strategia per la propria crescita personale e professionale». E come dare torto al dottor Menozzi, che sottolinea come, anche nello sport di massimo livello, si tenda spesso a sottovalutare l’aspetto mentale dei giocatori. Essere capaci di offrire prestazioni di alto livello anche sotto l’enorme pressione del palcoscenico calcistico italiano, fare il salto di livello dalle giovanili alla prima squadra, oppure avere un rapporto produttivo con gli infortuni sono tutte qualità che un professionista deve possedere per ottenere buoni risultati. E non tutti ci riescono. «Ho visto molti ragazzi – continua il dottor Menozzi – perdere l’amore per quello che fanno e smarrirsi nella corsa al professionismo perché non erano capaci di gestire il tutto mentalmente». Nonostante l’aspetto psicologico che spesso si cela dietro alle performance dei professionisti rimanga un tabù, la società neroverde cerca di gettare luce su questo aspetto, contribuendo a migliorare la salute degli atleti dentro e fuori dal campo.
I segreti della dieta
Un secondo fattore fondamentale è la nutrizione. Come suggerisce il dietista del Sassuolo Calcio, Davide Tonelli: «Il ruolo del nutrizionista è sempre più importante nello sport». La cura del proprio corpo, infatti, fa gran parte del lavoro sul campo e non. «I calciatori seguono una dieta durante le loro stagioni, ma non è ferrea come ci si può immaginare», spiega il dottor Tonelli. Le prestazioni sul campo dipendono tra le altre cose anche dalla conformazione corporea ed è per questo che i giocatori vengono seguiti su dieta e integrazione. Come suggerito da Tonelli, i calciatori hanno praticamente tutti «lo stesso piano nutrizionale, tranne i portieri perché ovviamente il loro dispendio energetico è minore rispetto agli altri calciatori». Il giorno precedente e il giorno stesso della partita, i calciatori hanno un’alimentazione particolare. I carboidrati, infatti, la fanno da padrone poiché i giocatori ne avranno bisogno durante la gara, dato che ne bruceranno molti. Durante questi due giorni, quindi, i calciatori mangiano molta pasta, riso, patate o comunque cibo ricco di carboidrati.
Il piano nutrizionale
«Durante la settimana, il piano nutrizionale non prevede giorni in cui si può sforare», rivela il dottor Tonelli, «ma sono i calciatori stessi a regolarsi e a crearsi dei giorni di libertà, soprattutto dopo la partita». Durante le vacanze gli viene fornito un programma di alimentazione specifico, poiché allenandosi meno hanno un minore consumo di calorie. «Ovviamente, i membri dello staff non sono in vacanza con i calciatori quindi non possiamo sapere quanto questo programma sia rispettato o no, ma sta sempre al calciatore decidere se seguirla, sono dei professionisti e conoscono i benefici del mangiar sano», dice Tonelli. Davide Tonelli è anche il dietologo della primavera e di base la dieta per i ragazzi della Primavera e della prima squadra rimane invariata e già dalla Primavera si parte con indicazioni che andranno seguite durante la crescita. Il messaggio sembra essere: «Se non ti sai regolare già in giovane età, farai fatica ad arrivare in alto». «La dieta è spesso vista solamente come un foglio di carta da rispettare rigorosamente ogni giorno, ma non è così. Rappresenta piuttosto uno stile di vita», conclude Davide Tonelli.
* studenti della classe 5FL del Liceo Muratori-San Carlo