Quarto morto in carcere a Modena in poco più di un mese
Il 27enne Mohamed Doubali è stato trovato senza vita ieri mattina. Si sospetta l’overdose di farmaci. Gli era stato tolto il rischio suicidio
MODENA. Un’altra morte in carcere, riconducibile con ogni probabilità a un suicidio. Il quarto nel giro di poco più di un mese. E stavolta si parla di un giovane di soli 27 anni.
La tragedia
Si chiamava Mohamed Doubali, aveva problemi di droga e in passato aveva già dato segnali di grave malessere che avevano portato a ritenerlo a rischio suicidio. Poi però dopo la visita di uno psicologo l’allarme sembrava rientrato. E invece la situazione è precipitata, nella solitudine della notte.
È stato trovato morto ieri mattina. Morto già da tempo: inutili i tentativi di soccorso. La Procura ha disposto subito accurati accertamenti sulla dinamica del decesso, tanto che solo nel primo pomeriggio è arrivato il nulla osta alla rimozione della salma, condotta dalle onoranze di Gianni Gibellini in Medicina legale. Da quanto emerso però sono state subito escluse responsabilità di terzi. La morte, secondo quanto trapelato, è stata dovuta a un’overdose di farmaci.
Il giovane infatti aveva una normale prescrizione di farmaci, essendo in cura presso il SerDP di Modena, il Servizio dipendenze patologiche. Aveva problemi di droga, ma era seguito anche dal centro per la salute mentale. Il 29 gennaio era stato visto da uno psicologo, e in seguito a questa visita gli era stato tolto il rischio suicidario lieve che aveva in precedenza. Il fatto che abbia ingerito la dose fatale di farmaci di notte, quando la sorveglianza è più difficile, fa pensare invece proprio a un intento suicida, ma la dinamica verrà accertata con l’autopsia.
È il quarto morto in poco più di un mese al Sant’Anna. Il 31 dicembre era stato trovato privo di vita un 37enne macedone, intossicato in cella dal gas della bomboletta per la cucina. Il 4 gennaio è morto in ospedale un 29enne marocchino per le conseguenze di un tentativo di suicidio di metà dicembre. E sempre con la bomboletta il 7 gennaio si è ucciso il 49enne Andrea Paltrinieri.
L’allarme
«È iniziato in modo tumultuoso l’anno al Sant’Anna – sottolinea Giuseppe Saracino, segretario regionale del sindacato Osapp di polizia penitenziaria – con quattro morti, aggressioni al personale della penitenziaria e un’utenza sempre più attenzionata per le problematiche psichiche. Quello che sollecitiamo nuovamente come sindacato, nell’attuale situazione emergenziale in termini di carenza di organico, è un rinnovamento del sistema penitenziario italiano e un intervento della politica a livello centrale e territoriale».
«L’ennesima morte al Sant’Anna è il drammatico segnale di un sistema penitenziario incapace di garantire condizioni di vita dignitose e di prevenire il ripetersi di questi eventi tragici» sottolineano il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Diego Lenzini e il consigliere Luca Barbari. «La situazione di sovraffollamento, carenza di personale e assenza di programmi efficaci di reinserimento è stata resa nota da tempo, ma il governo continua a non agire: questo ennesimo decesso è la dimostrazione del totale fallimento e dell’inadeguatezza del sottosegretario Andrea Delmastro, per cui continuiamo a chiedere le dimissioni. Servono azioni immediate e concrete per la sicurezza e il rispetto della dignità umana».