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La casa si incendia un’altra volta: è mistero a Paganine

di Daniele Montanari

	I vigili del fuoco a Paganine
I vigili del fuoco a Paganine

Incredibile rogo di notte 24 ore dopo il primo disastro, ma l’edificio era disabitato: stavolta è partito dal piano sopra, distruggendo tutto. Indagano i vigili del fuoco

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MODENA. È una circostanza che ha davvero dell’incredibile, ma purtroppo è tremendamente vera. Anche se sulle cause per il momento è mistero. È scoppiato un secondo incendio nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 gennaio nell’abitazione di Paganine già devastata per il precedente rogo della notte prima. E adesso la casa è completamente distrutta.

Il secondo incendio

L’allarme si è levato alle 4.40 di ieri, sempre al civico 47 di via Trapani, nel centro di Paganine, dove vivevano l’82enne Almea Bonfatti e la nipote 25enne. La ragazza è tuttora ricoverata in terapia intensiva a Baggiovara, per il trattamento dell’intossicazione da fumo riportata mentre cercava di salvare l’adorato cagnolino Miki, che purtroppo non ce l’ha fatta, ma non è in pericolo di vita. La nonna sta bene. Mentre la notte prima le fiamme erano partite dal piano terra, per un cortocircuito nella camera della ragazza, stavolta hanno interessato il piano superiore, e la soffitta. Fiamme che sono apparse già alte, nel cuore della notte. È stata, come l’altra volta, la figlia della vicina che abita di fronte, Giorgia Montanari, a svegliarsi per il rumore e dare l’allarme. La casa era disabitata stavolta, perché inagibile dopo il primo rogo. I vigili del fuoco sono arrivati in pochissimi minuti, e hanno domato le fiamme nonostante il contesto molto più impegnativo dell’altra volta, perché erano due i piani interessati. Ma i danni erano già stati tanti: distrutti i solai in legno del primo e del secondo piano, così come il tetto: della casa in pratica ora restano solo le mura.

Il mistero

I vigili del fuoco sono rimasti fino alla tarda mattinata di ieri sul posto per gli accertamenti necessari, con anche il nucleo di polizia giudiziaria. L’incendio è sembrato molto strano, richiedendo approfondimenti investigativi. Si è sviluppato infatti al primo piano, senza apparente correlazione con quello precedente al piano terra. E stranamente è scoppiato di notte, con le difficoltà d’intervento che ciò comporta. È possibile che le braci abbiano covato per un giorno intero in travi o intercapedini e poi siano divampate le fiamme? O c’è stato un gesto doloso di qualcuno che è entrato? Sarebbe ben strano, in una casa già devastata. Ma al momento, mancando elementi, non si esclude nessuna ipotesi.

La solidarietà

La signora Almea, ospitata in un appartamento a Paganine dopo il primo disastro, è venuta a vedere ieri mattina cosa rimaneva della sua casa, incredula per l’accaduto. «Sono senza parole – ha detto sconsolata – non so davvero cosa possa essere successo in una casa già devastata. Aspetto i risultati delle indagini per capire. Adesso non mi è rimasto davvero più niente». Però può contare su tanta solidarietà: ieri mattina uno dei vigili del fuoco intervenuti la prima notte, le ha portato due borsoni pieni di vestiti per lei e la ragazza, frutto di una raccolta di solidarietà che il pompiere, toccato dall’accaduto, ha attivato in tempi lampo con la collaborazione dei colleghi. Ma anche i paesani di Paganine hanno portato abiti e beni di prima necessità. «Ci sono davvero delle persone belle in giro – ha commentato Almea – io non posso che dire grazie per la loro generosità, dal profondo del cuore».

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