Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Volevano sangue da donatori no vax per l’operazione del figlio di 2 anni: respinto il ricorso dei genitori


	Il bimbo è stato operato al Sant'Orsola di Bologna
Il bimbo è stato operato al Sant'Orsola di Bologna

Il piccolo, figlio di una coppia di Sassuolo, doveva subire un intervento al cuore all’ospedale Sant’Orsola di Bologna durante il periodo del Covid. La Cassazione ha confermato la decisione del tribunale di Modena, respingendo anche la motivazione di carattere religioso

2 MINUTI DI LETTURA





SASSUOLO. La Cassazione pone fine a uno dei casi più spinosi che hanno riguardato i no-vax durante il periodo del Covid, respingendo il ricorso di quei genitori di Sassuolo che volevano, per l’operazione del loro bambino di due anni, solo trasfusioni da donatori non vaccinati.

L’episodio

Siamo nel 2022, quando ancora il Covid era una pesante realtà, ma la vaccinazione stava gradualmente riportando la normalità. È proprio in quel periodo che un bambino di due anni di Sassuolo necessita di un intervento al cuore da svolgersi al Sant’Orsola di Bologna. Ma i genitori chiedono espressamente che nel corso dell’operazione venga fornito al piccolo solo sangue proveniente da donatori non vaccinati contro il Covid e si dicono pronti a fornire loro stessi i donatori. Scelta irricevibile da parte dell’ospedale, che avrebbe violato i protocolli. Si va per tribunali e il giudice tutelare di Modena nomina il direttore dell’ospedale tutore del piccolo.

Le motivazioni della Cassazione

Oggi, a quasi tre anni di distanza, le carte sono arrivate in Cassazione dove il ricorso dei genitori è stato respinto. Avevano addotto motivazioni di ordine religioso “poiché i vaccini sono prodotti utilizzando linee cellulari provenienti da feti abortiti” e di ordine scientifico per la presunta “pericolosità della proteina spike contenuta nei vaccini”. La Suprema corte ha confermato la scelta del tribunale di Modena poiché, come riporta il Sole24Ore, «il giudice deve fondare la propria scelta su una opinione scientifica che tiene conto indubbiamente del fatto che gli studi scientifici hanno sempre un margine di fallibilità e possono essere nel futuro smentiti e che nessun trattamento medico è assolutamente sicuro, comportando sempre un margine di rischio più o meno rilevante. Il giudizio è stato tuttavia espresso allo stato degli atti e delle conoscenze disponibili e nel momento in cui si doveva intervenire». Per le obiezioni religiose, la Cassazione ha specificato che i genitori «fanno un errore di diritto quando parlano di identità religiosa del figlio da preservare. E l’errore sta nel sovrapporre totalmente la propria identità religiosa a quella del minore».