Gazzetta di Modena

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Il lutto

Vignola piange Mariarosa Martinelli, una “rivoluzionaria” in Comune


	Mariarosa Martinelli
Mariarosa Martinelli

Ex assessora, è morta a 72 anni: era stata bibliotecaria a Guiglia e Spilamberto. L’amico Tonelli: «Mi stupiva la radicalità del suo pensiero»

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VIGNOLA. È morta a 72 anni Mariarosa Martinelli, storica militante vignolese del Partito comunista, conosciutissima in città per essere stata assessora ai Servizi sociali nel 1975, e stimata bibliotecaria a Guiglia prima, e a Spilamberto poi.

Il ricordo degli amici

Tanti i messaggi di cordoglio arrivati ieri dalle persone che conoscevano Mariarosa, da Vignola a Guiglia a Spilamberto. In particolare, l’amico Maurizio Tonelli ne ricorda gli anni di militanza: «Ci siamo conosciuti alle scuole elementari, poi le nostre strade si sono incontrate di nuovo molti anni dopo, per l’attività politica. Era una persona di cuore, dall’animo gentile e dal carattere determinato. Non scorderò mai le battaglie fatte insieme: lei come segretaria vignolese dell’Unione delle donne italiane, io nel gruppo anarchico della città. Abbiamo organizzato grandi manifestazioni - racconta ancora Tonelli - come il presidio di 28 giorni in viale Mazzini contro l’invasione americana dell’Iraq nel 1991. Da collaboratori siamo diventati grandi amici: mi stupiva la radicalità del suo pensiero, la sua voglia di combattere per la libertà e la capacità di confronto e di dialogo». Tonelli non trattiene le lacrime ricordando l’amica scomparsa: il legame tra i due è rimasto ben saldo fino agli ultimi giorni.

Le lunghe telefonate

«Facevamo lunghe telefonate per discutere su temi di attualità - racconta ancora l’amico - delle guerre in corso e della situazione politica odierna. L’ho sentita anche pochi giorni fa, la sua improvvisa scomparsa mi ha sconvolto. È una persona che mancherà tanto a Vignola e non solo, ha fatto molto per la comunità e le persone le volevano bene. Quando è stata assessora ha ideato politiche innovative, davvero lungimiranti per i tempi. Aveva la delega ai Servizi sociali, e rappresentava quella capacità amministrativa che aveva fatto dell’Emilia Romagna un fiore all’occhiello nelle politiche di welfare, invidiate in tutt’Italia e nel mondo intero. Ricordava con affetto quegli anni, di grande impegno politico e personale, di cui ne andava fiera e si sentiva appagata. La stessa visione animò il suo lavoro di bibliotecaria, uscendo dalla semplice mansione “ortodossa” dei tempi, e creando spazi culturali nuovi e aperti alla cittadinanza. Nella biblioteca di Spilamberto furono chiamati grandi ospiti, come Francesco Guccini o Freak Antoni, e promosse attività culturali, incentrate sulla letteratura, la musica e la poesia. Mariarosa era una rivoluzionaria, mai restia, sempre con l’animo combattivo e rivolto al bene degli altri. Era sinceramente dolce, genuina e ostinata. Non si può scindere la sua attività politica dal lato caratteriale: aveva un cuore socialista, era coerente coi valori e li metteva in pratica, credeva nella partecipazione e faceva di tutto per renderla possibile. Nei suoi occhi c’era il sogno, nelle sue azioni il tentativo di cambiare le cose, e provare a rendere la società un po’ migliore di come l’aveva trovata. Mancherà tanto Mariarosa, era una persona dal cuore grande».