Barricata in stanza con il neonato mentre i ladri svaligiano la casa a Modena
La banda ha messo a soqquadro la camera da letto poi è fuggita
MODENA. Il rumore della tapparella che viene spaccata in due. La porta finestra divelta, la camera da letto sottosopra. E poi le voci. Quelle voci che continuano a riecheggiare nella sua testa.
È il triste racconto di una giovane mamma che venerdì sera si è barricata in una stanza insieme al figlio di soli 8 mesi mentre i ladri, una parete più in là, mettevano a soqquadro la camera da letto in cerca di soldi e gioielli preziosi.
Il racconto
«Sono uscito di casa intorno alle 20 – racconta il compagno – E nell’abitazione, un appartamento al terzo piano in zona Policlinico erano rimasti solo la mia fidanzata con nostro figlio di 8 mesi. Qualche minuto dopo aver chiuso il portone ed essermi allontanato, mi è suonato il cellulare, era la mia compagna: “Sento dei rumori strani in camera... Tu non eri uscito?” Aveva la voce tremante dalla paura. Sono corso a casa e nel mentre lei ha chiamato i carabinieri. Siamo arrivati circa insieme 5 minuti dopo».
Al loro arrivo i malintenzionati erano già fuggiti con la refurtiva. Ma il danno economico passa in secondo piano davanti al terrore che la giovane mamma ha provato in quegli istanti drammatici. Per di più con il figlio di 8 mesi che dormiva al suo fianco.
«Era terrorizzata, si era chiusa a chiave insieme a nostro figlio rimanendo in silenzio, per fortuna non le hanno fatto niente – continua il compagno, ancora scosso per l’accaduto – Noi abitiamo al terzo piano, sono entrati arrampicandosi dalla finestra, poi hanno spaccato a metà la tapparella e forzato la portafinestra con un cacciavite. Si sono intascati alcuni bracciali d’oro, anelli, tra cui la fede del papà della mia fidanzata, e poi sono fuggiti di nuovo scendendo dalle grondaie».
Il sospetto è che i malintenzionati abbiano atteso che lui uscisse di casa prima di effettuare il colpo nell’appartamento: «Hanno agito pochi istanti dopo, forse mi stavano aspettando qua sotto. Abito qua da 35 anni e una cosa simile non era mai successa, né a me né a qualche vicino di casa. Non era nemmeno notte fonda, bensì le 8 di sera, in più qua di fianco c’è un palazzo, avrebbero potuto vederli tranquillamente e sorprenderli... Ci tengo a ringraziare i carabinieri per la tempestività con cui sono intervenuti. Sono rimasti al telefono con la mia compagna rassicurandola fino a quando non sono arrivati poco dopo la chiamata. Ora abbiamo paura, installeremo un impianto di allarme al più presto. Non pensavo che al terzo piano fosse necessario, in più è sempre stata una zona tranquilla. Ma evidentemente dobbiamo tutelarci» conclude l’uomo.