Gazzetta di Modena

Modena

Il lutto

Addio al gelataio Giulio Bompani, fondatore del K2 di Nonantola

di Mattia Vernelli

	Giulio Bompani oggi e ieri
Giulio Bompani oggi e ieri

Aveva 84 anni ed è stato pioniere dei bar nonantolani. Il figlio: «Ha gestito diversi bar: il primo, memorabile, fu il Belfiore, difronte alla discoteca omonima, l’attuale Vox. Era giovane, ma quell’esperienza lo segnò, perché capì che quella era la sua strada».

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NONANTOLA.  È venuto a mancare Giulio Bompani, storico fondatore del bar gelateria K2, conosciuto per avere gestito diverse attività nel corso della sua lunga carriera lavorativa. Aveva 84 anni e combatteva da tempo contro una malattia.


Il ricordo del figlio
«Mio padre era un appassionato innovatore – racconta il figlio Adriano – un imprenditore con l’orecchio sempre teso alle novità. Gli piaceva provare, tentare, sperimentare. Caratterialmente era schivo, riservato, ma anche ostinato e perseverante, devoto al proprio lavoro, benvoluto in paese e non solo. Ha gestito diversi bar: il primo, memorabile, fu il Belfiore, difronte alla discoteca omonima, l’attuale Vox. Era giovane, ma quell’esperienza lo segnò, perché capì che quella era la sua strada. Qualche anno dopo prese in gestione un bar gelateria a Lido Adriano: era una località molto frequentata da modenesi e nonantolani. Era la riviera romagnola degli ’80, un posto in pieno sviluppo che forgiò profondamente mio padre, dal quale assorbì la vocazione attrattiva e la capacità di attirare clienti e turisti. Ispirato da quella esperienza, decise di aprire un locale simile a casa sua, a Nonantola. Così nacque il K2».

Il mitico K2
Con spirito di iniziativa e buona lungimiranza, Bompani dà vita a una gelateria destinata a scrivere una pagina di storia paesana. «Riscosse un successo immediato. Era qualcosa di inusuale a Nonantola – continua il figlio – sembrava “trapiantato” direttamente dalla riviera. Pochi anni dopo, forte del successo, insieme ad altri soci, trasferì il K2 nella nuova sede di via Vittorio Veneto, molto più ampia e spaziosa. Anche l’offerta di prodotti era decisamente cambiata, con un menù di coppe molto curato e un innovativo bancone circolare centrale e molti tavolini. Un luogo dove sentirsi a casa, un punto di ritrovo, l’epicentro della vita paesana, un “porto sicuro”. Alla devozione per il suo lavoro, mio padre univa la passione per lo sport: sponsorizzava spesso le attività sportive locali, come gare ciclistiche e squadre di calcio. Negli ultimi anni era stato colpito da una grave malattia, che lo aveva progressivamente confinato in casa. Ricordava con affetto gli incredibili anni alla guida del K2, avrebbe voluto riavvolgere il nastro e tornare lì, dietro il bancone, a servire i gelati ai ragazzini. Mio padre mancherà tanto».
Il funerale ha avuto luogo ieri in forma civile presso le camere ardenti del Policlinico, e ha richiamato centinaia di persone, che si sono strette attorno al cordoglio della famiglia, nell'ultimo indelebile saluto a Giulio Bompani.