Gazzetta di Modena

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Il cordoglio

Morto Sergio Saltini, mondo del volontariato di Carpi in lutto: «Era un vulcano di idee»

di Lara Lugli

	Sergio Saltini morto a 77 anni
Sergio Saltini morto a 77 anni

Presidente della Fondazione “Progetto per la Vita”, aveva 77 anni: con passione e impegno ha sempre aiutato il prossimo ed è stato un instancabile promotore dell’inclusione sociale

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CARPI. Carpi si stringe nel cordoglio per la scomparsa di Sergio Saltini, figura centrale del volontariato locale e instancabile promotore dell’inclusione sociale per le persone con disabilità. Saltini, 77 anni, è venuto a mancare improvvisamente nella mattina di mercoledì 13 febbraio nella sua abitazione, dove era rientrato da alcune settimane dopo un periodo di degenza ospedaliera. Le esequie si svolgeranno domani – sabato 15 febbraio – alle 15, partendo dalla camera ardente dell’ospedale Ramazzini verso la Chiesa della Santissima Trinità di Cibeno, dove verrà celebrata la messa. Sarà possibile dare un ultimo saluto a Saltini a partire dalle 15 di oggi.

Chi era Sergio Saltini

Presidente della Fondazione “Progetto per la Vita”, Saltini ha dedicato gli ultimi anni della sua esistenza alla costruzione di percorsi di autonomia per giovani con disabilità, animato dalla profonda convinzione che fosse un dovere non solo delle famiglie, ma di tutta la comunità, assicurare un futuro dignitoso e sereno alle persone fragili. Con un passato da imprenditore, ha saputo valorizzare la collaborazione tra realtà differenti, diventando un interlocutore affidabile per le istituzioni e un punto di riferimento per il Terzo Settore carpigiano. Tra i suoi progetti più significativi, spicca la “Casa del Sorriso”, i due appartamenti attrezzati all’interno del care residence “Isa Bertolini”, oltre alle esperienze di autonomia promosse nella casa di Migliarina e alle vacanze in autonomia per ragazzi con disabilità. 

I messaggi di cordoglio

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità, con numerosi messaggi di cordoglio giunti da istituzioni, associazioni e cittadini. Tra i primi a esprimere il proprio dolore l’ex sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: «Ho conosciuto Sergio il vulcano di idee, Sergio il promotore tenace di iniziative e Sergio il volontario. Ho conosciuto anche Sergio il papà affettuoso e Sergio l’amico col quale ti capisci al volo. So già che mi mancherai. Un grande abbraccio ad Andrea e Simone». Anche la Fondazione Casa del Volontariato, attraverso la presidente Giulia Pellizzari, ha voluto ricordare l’impegno di Saltini: «La sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti coloro che hanno a cuore i temi dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Ci mancheranno i suoi modi, il suo sorriso, la sua caparbietà. Come tutti coloro che nella vita sanno seminare bene, tuttavia, i frutti del suo grande impegno resteranno, e la sua figura, che chiunque frequentasse il “condominio della solidarietà” di via Peruzzi era abituato a vedere spesso tra corridoi, uffici e sale riunioni, sempre alla ricerca di quelle relazioni e sinergie che hanno consentito di dare concretezza ai suoi progetti, resterà un esempio per tutto il mondo del Terzo settore. Un esempio di come coniugare visione, capacità progettuale ed efficacia nel portare a termine gli obiettivi prefissi». Il consiglio di amministrazione della Fondazione “Progetto per la Vita”, di cui Saltini è stato presidente sin dalla sua costituzione nel 2013, ha espresso profonda gratitudine per il lavoro svolto: «Sergio si era pienamente dedicato al volontariato, coltivando il sogno di realizzare a Carpi le condizioni migliori per assicurare alle famiglie con figli disabili la prospettiva di un sicuro e sereno “dopo di noi”. Generoso e sanguigno nelle sue “battaglie”, Saltini era rimasto attaccato alle sue radici, amava lavorare nei campi, allevare animali da cortile, insieme alla passione per la bicicletta occasione per tenersi in forma e stare all’aria aperta». Commosso il ricordo del sindaco Riccardo Righi: «Perdiamo un punto di riferimento per la solidarietà della nostra comunità. Il suo impegno resterà un esempio di come costruire legami e opportunità per tutti. La sua determinazione gentile, unita a una capacità rara di creare reti e progetti concreti, ha lasciato un segno profondo nella nostra comunità. Con la sua visione, ha reso più tangibile il concetto di inclusione, ricordandoci che il “dopo di noi” non è una responsabilità solo familiare, ma un impegno collettivo per una comunità che voglia davvero definirsi solidale. Il ricordo del suo operato non si spegnerà: continuerà a vivere nei progetti che ha avviato e nella comunità che ha contribuito a rendere più giusta e accogliente».