Ricerche lungo il fiume e nei boschi, ma di Daniela Ruggi nessuna traccia e il caso resta un mistero
Trenta carabinieri hanno perlustrato il greto del torrente Dragone a Montefiorino, nessuna svolta nelle indagini. Il fratello Alberto presente durante le ricerche: «Io spero ancora»
MONTEFIORINO. Si sono concentrate nel greto del torrente Dragone le nuove ricerche disposte dalla Procura per far luce sul giallo della scomparsa di Daniela Ruggi. Ma da quanto è trapelato, anche stavolta senza che sia emerso alcun elemento rilevante. Resta fitto il mistero.
Le ricerche
L’attività disposta dal pm Laura Galli, che indaga per sequestro di persona, è iniziata nelle prime ore di ieri con l’impiego di una trentina di carabinieri della Compagnia di Pavullo, con anche i forestali. Le ricerche si sono concentrate in un’area a circa un chilometro e mezzo, in linea d’aria, dalla vecchia casa dove viveva la 31enne scomparsa dal 18 settembre. In particolare, i militari hanno perlustrato il greto del torrente Dragone e le aree boschive intorno, per quanto impervie, salendo verso Vitriola da una parte e Savoniero dall’altra. Sono stati utilizzati anche droni, che hanno effettuato voli mirati in particolare nell’area del cimitero di Vitriola. Così per tutta la mattina, poi le ricerche sono state sospese: evidentemente non sono emersi elementi particolarmente utili alle indagini, altrimenti l’attività sarebbe continuata al pomeriggio. Adesso sarà la Procura a valutare il proseguimento delle perlustrazioni, ma sembra improbabile, soprattutto nella giornata di oggi, in cui è prevista neve.
Perché adesso?
Al di là di quelli che possano essere stati gli esiti, a stupire è il fatto che si sia arrivati a una nuova perlustrazione a Montefiorino dopo quella che il 29 novembre aveva visto una mobilitazione di un centinaio di persone, compresi vigili del fuoco e volontari di Protezione civile. Sono passati due mesi e mezzo da quell’unica ricerca massiccia sul campo, e ci si chiede cosa possa aver portato a riaccendere i riflettori in montagna quando ultimamente gli inquirenti sembravano concentrati soprattutto sulla “pista modenese” dopo l’avvistamento di Daniela, insieme a cinque amici, a fine ottobre alla mensa di Porta Aperta. C’è stata qualche rivelazione? Una nuova pista da seguire? È trapelata una voce secondo cui ci sarebbe stata la testimonianza di una persona che avrebbe riferito di aver visto Daniela aggirarsi nell’area del torrente il 25 settembre. È possibile che gli inquirenti abbiano voluto approfondire anche questa segnalazione con un primo sopralluogo, ma siamo solo nel campo delle ipotesi.
La pista modenese
La sensazione è che l’attività di ieri a Montefiorino non segni affatto l’abbandono della “pista modenese”, ma la continuazione di ricerche che non si sono mai interrotte procedendo su un doppio binario: sia montagna che pianura. Mentre in Appennino c’è la necessità di procedere anche a perlustrazioni territoriali, in pianura si continua ad approfondire la segnalazione di Porta Aperta, con l’avvistamento di fine ottobre di Daniela che viene tuttora ritenuto attendibile. Si sa che tre dei cinque amici con cui Daniela era venuta in mensa sono stati già sentiti dai carabinieri. Nulla si sa invece sugli altri due: se siano stati individuati e soprattutto se sia stato possibile raccogliere la loro versione su quello che può essere successo a Daniela. La cosa strana è che i cinque, che frequentavano la mensa dalla primavera, dopo quell’unico accesso in compagnia della ragazza di colpo non hanno più messo piede a Porta Aperta.
I commenti
Quando ha saputo che i carabinieri avevano disposto a sorpresa una battuta di ricerche di sua sorella, ieri mattina è venuto a Vitriola anche Alberto Ruggi, fratello di Daniela, nel tentativo di cogliere qualche sviluppo. Nonostante gli esiti, resta fiducioso: «Ho saputo delle nuove ricerche degli inquirenti alla mattina leggendo il giornale – ha sottolineato – sono fiducioso e spero vivamente che qualcuno abbia potuto finalmente notare Daniela, magari nelle nostre zone dove ha sempre girovagato, e lo abbia riferito agli investigatori. Ho anche sperato che Daniela avesse potuto fare rientro a casa improvvisamente, ma al momento noi familiari non abbiamo novità alcuna». «Le nuove ricerche disposte dagli inquirenti confortano il mio assistito sul fatto che si stia lavorando per ritrovare Daniela e le indagini stiano continuando alacremente – nota il suo avvocato, Deborah De Cicco – la speranza è che siano nate dopo che qualcuno ha riferito di nuovi e recenti avvistamenti. Confidiamo quindi nell'operato degli inquirenti, con i quali siamo in contatto costante». l © RIPRODUZIONE RISERVATA