L’avvocato modenese “difende” Fedez da chi vuole escluderlo da Sanremo: «E i politici?»
Cosimo Zaccaria: «L’innocenza fino a prova contraria stabilita dalla legge e ribadita anche da Carlo Conti sembra non valere per molti italiani e soprattutto per il pubblico social, che invece non si pongono il problema delle dimissioni dei politici indagati per crimini molto più gravi di una rissa»
MODENA. Si riaccende la polemica per il Festival di Sanremo. Al centro ancora Federico Lucia, in arte Fedez, indagato per una presunta rissa avvenuta a Milano e nuovamente nell’occhio del ciclone in seguito a intercettazioni telefoniche con esponenti della Curva Sud del Milan, coinvolti nell’inchiesta sulle tifoserie organizzate.
Il caso sollevato in conferenza stampa
E la conferenza stampa della terza serata non fa che gettare benzina su un fuoco che già divampa, trasformando quello di Fedez in un vero e proprio caso mediatico. Il dibattito in merito alla partecipazione del cantante al Festival più seguito dagli italiani rischia di trasformare il palco dell’Ariston in un’aula di tribunale governata dal qualunquismo giuridico. La metamorfosi che vede Sanremo prendere le sembianze di festival del diritto, più che di festival della canzone italiana, suscita però non poche perplessità.
L’avvocato Zaccaria in difesa di Fedez
«Il caso Fedez dovrebbe farci riflettere su un duplice fronte: quello di carattere giuridico e quello di natura politica. Innanzitutto, in Italia esiste, ed è imprescindibile, la presunzione di non colpevolezza, valida finché un giudice sentenzia, in nome del popolo italiano, la responsabilità dell’imputato» ha affermato, con forza, l’avvocato cassazionista modenese Cosimo Zaccaria. L’innocenza fino a prova contraria di Fedez, per quanto ribadita in conferenza stampa da Carlo Conti, conduttore del Festival di Sanremo, sembra non valere per molti italiani e, soprattutto, per il pubblico social. Sono tanti i commentatori che, attraverso la tastiera, hanno difeso o accusato il cantante, sostituendosi al giudice con un entusiasmo che a volte è sfociato in fanatismo. Ma mentre tuttologi e leoni da tastiera dibattono su chi abbia o meno il diritto di esibirsi all’Ariston, l’Italia si scorda dei numerosi casi di rappresentanti parlamentari indagati, non per rissa, ma per reati decisamente più gravi.
Quel problema che non si pone per i politici
Gli italiani che, nel contesto di una competizione canora, sembrano appassionarsi di diritto, moralità e giustizia, perdono interesse quando ad essere giudicati non sono gli uomini e le donne del palcoscenico, ma quelli della politica. «Il problema morale delle dimissioni non viene nemmeno posto per i nostri politici indagati per crimini molto più gravi di un rissa – prosegue Zaccaria –. Il disinteresse generalizzato nei confronti della politica fa sì che gli italiani ritengano più giusto escludere Fedez da Sanremo, che uomini e donne dalla dubbia moralità dalla possibilità di governare il Paese. Nella nostra amata Italia dalle due misure, è lampante l’esempio della “qualunque” applicazione della presunzione di colpevolezza», ha concluso l’avvocato. La nuova polemica sanremese dovrebbe, dunque, costringere gli italiani ad una nuova riflessione, lontana da gossip e qualunquismi, a proposito del valore della morale, decisivo in ambito politico più che sul palco dell’Ariston.