Studente picchiato selvaggiamente alla stazione delle corriere: i bulli filmano e si vantano sui social – Video
Scena di inaudita violenza alla fermata degli autobus, con un giovane preso a spintoni fino all’area del parcheggio del PalaMolza prima di essere accerchiato e preso a calci e pestoni
MODENA. Una decina di ragazzi attorno a un coetaneo, lo circondano senza dargli il tempo di reagire. Qualcuno lo spinge, poi un altro, finché il branco lo trascina lontano dalla strada, verso un punto più isolato del marciapiede, nei pressi del Novi Sad. In pochi istanti, il ragazzo è a terra: pugni, calci, colpi alla testa. Si rannicchia su se stesso, le mani a proteggere il volto, le ginocchia strette al petto, mentre gli aggressori continuano a infierire. A interrompere il pestaggio, l’intervento di un amico della vittima, che si fa spazio tra i ragazzi e cerca di soccorrerlo, spostando chi gli sta attorno e allungando una mano per capire se sia ancora cosciente.
L’ennesima aggressione
Si tratta dell’ennesima aggressione avvenuta nella zona della stazione delle corriere, in pieno giorno, una violenza nata da futili motivi: due giovani dovevano vedersi per “sistemare” un precedente dissidio. Evidentemente il tutto è degenerato. La scena è stata ripresa da un telefono e pubblicata sui social, accompagnata dalla didascalia: «Non fare il fenomeno frate, duri poco». Il video ha iniziato a circolare velocemente, fino ad arrivare nelle mani di un adulto che ha deciso di segnalare l’episodio alla Gazzetta: «La situazione sta degenerando - commenta - Mesi fa è stato aggredito mio figlio, e avevo denunciato tutto alle autorità, ma non è bastato: ora ha paura di uscire di casa perché teme di incontrarli. Quando ha visto questo video mi ha detto: “Papà, guarda, nonostante le nostre denunce continuano a farlo”. E così ho deciso di agire». Questo genitore parla di un problema che ormai sembra fuori controllo: «La verità è che non ce la si fa più: nessuno riesce a fermarli perché sono minorenni ed è come se questo li rendesse intoccabili. Ma nel frattempo fanno cose terribili, senza alcuna paura. Si riprendono, lo mettono sui social, si vantano. E dall’altra parte c’è chi resta con la paura di uscire di casa, come mio figlio». Al momento nessuno dei coinvolti ha presentato formale denuncia, un elemento che in questi casi è fondamentale per mettere in moto la macchina della giustizia. «Avevano tutti lo zaino – aggiunge l’adulto – quindi probabilmente sono ragazzi che vanno ancora a scuola. Sono minorenni, ma pericolosi». Le segnalazioni aumentano, ma il fenomeno non sembra arrestarsi: su molti profili social di questi ragazzi compaiono regolarmente contenuti di risse, aggressioni e atti di prepotenza, esibiti quasi come trofei. Resta ora da capire quali misure verranno adottate per arginare un problema che si riflette sulle vittime e, subito dopo, viene messa alla mercé degli schermi di tutti.
La politica
E mentre questa violenza si moltiplica, la politica si indigna: «La misura è colma, la situazione è fuori controllo ed è grave che lo sia in una delle aree più controllate di Modena - tuona Piergiulio Giacobazzi, capogruppo di Forza Italia Modena - la violenta aggressione in pieno giorno ai danni di un quindicenne da parte di una gang di giovani stranieri deve ricevere una risposta fortissima e netta da parte delle istituzioni. È evidente che questi delinquenti si fanno beffa delle leggi, convinti di poter farla franca. Questa convinzione va stroncata». Un concetto ribadito anche da Antonio Platis, vicecoordinatore Forza Italia: «Se neppure il tragitto scuola-autostazione è sicuro alle ore 14 del pomeriggio, quando escono tutti i ragazzi della provincia per rientrare nel loro paese, vuol dire che ci sono zone centralissime di Modena completamente allo sbando. Le baby gang fanno il bello e il cattivo tempo, alla faccia di chi ci ha fatto credere di aver giocato l’asso nominando l’ex prefetto Camporota assessore alla Sicurezza».
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