Viveva in macchina per scelta: Joseph trovato morto nell’auto a Sassuolo
Il 75enne originario del Togo faceva il sagrestano a Braida
SASSUOLO. Come casa, aveva scelto una multipla blu. In realtà le possibilità alternative non erano mai mancate, da quando aveva lasciato il suo appartamento in via San Pietro, a Sassuolo, ma lui aveva deciso di vivere nella sua macchina, rifiutando le altre collocazioni.
«Un uomo buono, c’era sempre»
Per tutti, lui era Joseph, «con la “pi” e la “acca” in fondo», un uomo buono che quando c’era bisogno non mancava mai, soprattutto quando c’era da servire messa, oppure per pulire nella zona del cimitero nuovo. Ma ora Joseph, 75enne originario del Togo che aveva trasformato la sua multipla blu in una casa, non c’è più: mercoledì scorso è stato trovato morto all’interno della sua macchina da un passante, che ha subito avvertito i carabinieri. Sulle cause del decesso, che potrebbe essere dovuto a un infarto, farà chiarezza la Medicina legale di Modena, dove ora si trova il suo corpo.
Ed erano tanti, soprattutto negli ambienti delle parrocchie a nord della città, i sassolesi che conoscevano Joseph, che si vedeva spesso soprattutto tra il cimitero nuovo, la chiesa di Madonna di Sotto e quella di Braida.
Quindici anni in auto
Una storia singolare, partita circa quindici anni fa, quando Joseph, che aveva una moglie e tre figlie, dovette lasciare l’appartamento che gli era stato dato dai servizi in via San Pietro, dove sarebbe poi sorta la nuova sede della polizia locale di Sassuolo, inaugurata ad aprile scorso. Allora alla famiglia vennero fatte diverse altre proposte, con la possibilità di individuare altre collocazioni. Lui però non ne voleva sapere di una casa diversa, e allora prese la decisione di vivere nella sua auto, una multipla, mentre moglie e figlie hanno invece trovato un appartamento.
Da allora, il 75enne originario del Togo ha sempre vissuto nella sua macchina, facendo alcuni piccoli lavori in parrocchia, soprattutto a Braida e alla Madonna di Sotto, dove dava una mano come sagrestano, facendosi vedere spesso anche nella zona del cimitero nuovo, per fare le pulizie e per servire nella chiesa del complesso.
«Uomo buono e umile»
Un momento di raccoglimento per lui è stato organizzato ieri sera proprio nella chiesa di Braida, mentre a conservare un vivo ricordo è don Jacek Rudziewicz, parroco di Ancora, Braida e Madonna di Sotto: «Per tutti noi era Joseph - racconta - una persona molto disponibile e attenta, un uomo buono e umile. Tutte le volte che avevamo bisogno, lui veniva qui, aiutando a preparare la messa con grande disponibilità. Se ne va un uomo buono, un buon credente».
Per quanto riguarda la scelta di vita del 75enne togolese, don Jacek conferma che «Joseph aveva scelto di vivere in macchina. Siamo andati sull’argomento qualche volta, io gli ho chiesto perché non preferisse una soluzione più comoda, ma lui preferiva non parlarne, mi ha solo fatto notare che quella era la sua scelta».
E sono stati tanti, gli amici e i conoscenti che ieri sera sono andati a salutarlo in occasione del rosario, mentre per il funerale non è ancora stata fissata una data, dal momento che manca ancora il nulla osta della medicina legale.
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