Il corteo per la sicurezza arriva dal sindaco, chiedendo «più street tutor e meno alcol»
Mezzetti ha ricevuto una delegazione di cittadini che hanno partecipato alla manifestazione di protesta partita dal parco Novi Sad, assicurando controlli davanti alle scuole e chat WhatsApp organizzate»
MODENA. “School tutor” del Comune e chat di WhatsApp organizzate dai vari gruppi di controllo di vicinato animate principalmente dai giovani in modo che possano segnalare situazioni a rischio. Sono queste le principali proposte emerse sabato 22 febbraio durante l’incontro avvenuto in Comune tra gli organizzatori del corteo per la sicurezza in città e il sindaco Massimo Mezzetti. «Presto avremo “School tutor” nei pressi delle scuole e ben vengano chat di vicinato animate dai giovani se possono essere utili a creare più sicurezza – ha affermato il sindaco, accogliendo una delegazione dei manifestanti –. Dobbiamo continuare a lavorare in modo coeso con cittadini e forze dell’ordine, ponendo attenzione a distinguere quelle che sono liti tra giovani dai fatti criminosi, come aggressioni e rapine, sulle quali serve un passo deciso anche da parte della magistratura».
Il corteo
Il corteo, formato da poco meno di 200 persone, che gli organizzatori (cittadini con alcuni gruppi di controllo di vicinato della città), hanno continuato a ribadire “essere assolutamente apolitico”, è partito dal parco Novi Sad dietro allo striscione “Modena per la sicurezza”, per poi sfilare in via Emilia, facendo tappa in Comune e alla Prefettura, dove è stata consegnata a sindaco e prefetta una lettera contenente le richieste dei partecipanti. «Nella missiva – spiega Antonella Bernardo, una delle principali promotrici della manifestazione – abbiamo chiesto una maggiore sicurezza nei parchi della città, la limitazione di punti vendita di bevande alcoliche a tutte le ore del giorno e della notte, una applicazione più restrittiva dell’articolo 100 del Tulps, una maggiore presenza di agenti delle forze dell’ordine e di street tutor in particolare nelle zone considerate più a rischio criminalità e azioni di contrasto deciso a fenomeni di violenza (ormai quotidiani) e spaccio che in alcune zone di Modena avviene alla luce del sole sotto gli occhi di tutti».
I partecipanti
Tra i partecipanti, oltre ai membri dei gruppi di vicinato, anche semplici cittadini e esponenti di istituzioni come il presidente del Consiglio comunale Antonio Carpentieri: «La sicurezza della nostra città è un problema che riguarda tutti, a prescindere da qualsiasi idea politica e quindi partito di appartenenza». Tra i partecipanti c’è stato anche chi ha mostrato però un po’ di delusione per la scarsa partecipazione. «Ho partecipato come cittadina con mia figlia perché mi sembra giusto farsi sentire – afferma Francesca Goldoni, residente in città- dispiace solo vedere poca gente. Si riempiono i social di segnalazioni che riguardano questo problema e poi non si partecipa a iniziative come questa».
Il botta e risposta
«La manifestazione sulla sicurezza, organizzata da persone vicine a Muzzarelli, è stata un flop – ha affondato, rifacendosi alle polemiche di questi giorni, Giovanni Bertoldi, capogruppo della Lega – I modenesi hanno compreso che la sinistra non è credibile quando affronta questi temi». Gli organizzatori, a fine manifestazione si sono dimostrati comunque soddisfatti. «Ci siamo fatti sentire e le istituzioni ci hanno ascoltato – ha concluso Bernardo – Ora l'appuntamento è per il 15 marzo alle 15 alla Palazzina Pucci dove tutti i cittadini sono invitati al confronto su questi temi con i parlamentari Stefania Ascari, Michele Barcaiuolo, Enza Rando e Stefano Vaccari».