L’Avis Fanano rischia di chiudere: «Non ci sono abbastanza volontari»
Manca soprattutto un candidato alla presidenza, e si vota tra meno di un mese, il 21 marzo. «Speriamo nei giovani»
FANANO. Dopo 53 anni di storia, l’Avis di Fanano rischia di chiudere per mancanza di volontari. Dall’associazione nata nel 1972 mandano un accorato appello alla cittadinanza in vista del 21 marzo, data in cui scadrà l’attuale Consiglio direttivo e ne andrà indicato uno nuovo, con un nuovo presidente. Altrimenti non si potrà continuare. E il Frignano perderà il terzo più importante gruppo di donatori di sangue, dopo quelli di Pavullo e Serra.
La situazione
A sottolineare la gravità della situazione è l’attuale presidente, Samantha Serafini, in scadenza appunto il 21 marzo: «Dopo otto anni, cioè due mandati consecutivi, a causa degli impegni lavorativi crescenti non sono in grado di ricandidarmi alla presidenza – spiega – perché so che non avrei abbastanza tempo da dedicare all’associazione. Per me se si prende un impegno bisogna essere in grado di portarlo avanti bene, senza creare problemi a nessuno. E fare il presidente dell’Avis è impegnativo: anche se da Modena hanno sempre cercato di darci il massimo supporto sul fronte burocratico, ci sono molti adempimenti che restano in capo alla sede comunale. Se si sa di non avere tempo per lavorare bene, bisogna fare un passo indietro, come ho deciso di fare io».
L’appello
Questo ovviamente nella speranza che qualcuno potesse subentrare, magari tra i giovani, ma a quanto pare non è così: «Avevo manifestato l’intenzione di non ricandidarmi già da un anno circa – continua Samantha – e speravamo tutti che si facesse avanti qualche giovane con tempo, energie e magari nuove progettualità. Purtroppo per il momento non si è presentato nessuno. Forse tra i giovani “spaventa” l’impegno alla domenica, perché i prelievi si fanno alla domenica, ma si tratta poi di otto domeniche all’anno. È chiaro però che c’è dietro anche tutto un lavoro preparatorio e gestionale che è impegnativo. Ma si tratta anche di un servizio dal valore straordinario, in cui la comunità di Fanano si è sempre distinta: oggi abbiamo un gruppo di 230 donatori che ci permettono di garantire una media di 300 donazioni all’anno. Io mi auguro vivamente che in questo mese che ci resta si faccia avanti qualcuno per la presidenza. Per il segretario non c’è problema, ce l’abbiamo già. E non credo sia un problema neanche trovare un vice. È nel ruolo di presidente l’esigenza maggiore: da parte mia, assicuro a chiunque si farà avanti la più ampia disponibilità a dare una mano».
Il sindaco
«L’Avis è un’associazione storica che è nel cuore dei fananesi – sottolinea il sindaco Stefano Muzzarelli – ha svolto in questi 53 anni un ruolo fondamentale e la sua storia non può finire così. Sono certo che si riuscirà a trovare un nuovo presidente: sto cercando di dare una mano sollecitando a farsi avanti per il bene del paese, e non solo». Il primo presidente dell’Avis di Fanano fu don Paolo Foli. Il primo gruppo comprendeva 16 donatori. Grazie all’opera di sensibilizzazione, nel 1977 erano già 120, e nel 1980 arrivarono a 140. Nel 1994 erano 185: in quell’anno vennero donate 240 unità di sangue.