Spyware Paragon, la Ong Mediterranea denuncia: «Spiato anche don Mattia Ferrari»
Il sacerdote modenese, cappellano della nave che salva i migranti in mare, è stato avvisato da Meta di essere l’obiettivo di un “sofisticato attacco sostenuto da entità governative non meglio identificate». La solidarietà di Matteo Renzi e Elly Schlein, che accusano la premier Giorgia Meloni: «Chiarisca»
MODENA. La rete di persone vittime dello spionaggio digitale si allarga. Anche don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans, è stato avvisato da Meta di essere l'obbiettivo di un “sofisticato attacco sostenuto da entità governative non meglio identificate” nel febbraio 2024. La notifica di minaccia ricevuta da don Mattia è simile a quella pervenuta a Luca Casarini ed è stata inviata dalla società Meta lo stesso giorno, l’8 febbraio 2024. Lo annuncia Mediterranea Saving Humans.
Il rapporto di Meta
In particolare, nel rapporto “Adversarial Threat Report” di Meta pubblicato nel febbraio 2024, l'azienda ha riferito di aver individuato e tentato di contrastare - prosegue la nota della Ong - le operazioni di alcuni spyware operanti nel settore della sorveglianza a pagamento che hanno preso di mira persone in tutto il mondo. Meta ha rilevato le operazioni di spyware di otto aziende di Italia, Spagna ed Emirati Arabi Uniti, che forniscono le loro tecnologie alle autorità governative. Meta ha riferito di varie tecnologie, tra cui un malware in grado di effettuare operazioni per raccogliere e accedere alle informazioni del dispositivo, alla posizione, alle foto e ai contenuti multimediali, ai contatti, al calendario, alle e-mail, agli SMS, a Telegram, Skype, Viber, Facebook, Instagram, LinkedIn, Signal, WhatsApp, e operazioni per attivare le funzionalità di microfono, fotocamera e screenshot.
Il commento dell’esperto
John Scott Railton, ricercatore senior di The Citizen Lab dell’Università di Toronto, ci ha detto che «essere avvisati di essere presi di mira da un attacco sostenuto da un qualche governo indica che la persona è stata probabilmente selezionata per il monitoraggio utilizzando capacità avanzate. In base alla nostra esperienza, ciò solleva la possibilità che anche altri individui della sua rete di contatti possano essere stati presi di mira a loro volta. Questo avviso di Meta è molto utile per suggerire che potrebbe esserci un problema più grande, più tecnologie in gioco e più casi che ora devono essere indagati».
Il commento di Mediterranea
Il fatto che l’attacco a don Mattia sia avvenuto contemporaneamente alla notifica a Luca Casarini suggerisce – insiste Mediterranea – che potrebbero essere stati presi di mira come parte dello stesso “gruppo”. Ciò solleva anche la preoccupante possibilità che siano state prese di mira altre persone, oltre a quelle attualmente note al pubblico, e che siano state utilizzate più tecnologie nell'ambito della stessa operazione di sorveglianza. Dati i molteplici tipi di avvertimenti ricevuti da persone che lavorano su questioni simili (avvisi di WhatsApp e avvisi di Meta), segnaliamo qui la ricerca svolta da Meta sull'ecosistema di sorveglianza commerciale, che evidenzia la scoperta di molteplici tecnologie di spionaggio che fanno parte di una “catena di sorveglianza” che comprende “Ricognizione, Ingaggio e Sfruttamento”. Dovremmo iniziare a chiederci esattamente quali tecnologie possano essere state utilizzate nell'ambito di operazioni di spionaggio di natura governativa, di cui stiamo rivelando l'esistenza. Ricordiamo che don Mattia non lavora a titolo puramente individuale, ma svolge – conclude Mediterranea – un servizio in piena comunione e sintonia con le autorità ecclesiastiche che hanno giurisdizione su queste questioni, come i pastori della Chiesa hanno ripetutamente affermato.
Renzi e Schlein contro Meloni
Immediate le reazioni nel mondo politico. «Hanno spiato anche don Mattia, persino don Mattia Ferrari – ha scritto sui social Matteo Renzi, leader di Italia Viva –. Vi sarà capitato di vederlo qualche volta in tv: è un sacerdote cattolico molto vicino a Papa Francesco. Il Governo italiano permette di spiare illegalmente un sacerdote tra i più conosciuti e nel frattempo scarcera con il volo di Stato un trafficante di esseri umani. È pazzesco. Se fanno così con i personaggi famosi, immaginate cosa possano fare ai cittadini comuni? E la Meloni che scappa senza dirci di chi è la responsabilità. Andare avanti in questa battaglia è una sfida di civiltà, è una sfida di libertà. Io non mollo Paragon».
«La vicenda di attivisti e giornalisti spiati sta assumendo tratti sempre più inquietanti – il commento di Elly Schlein, segretaria del Pd –. Anche don Mattia Ferrari, prete attivo con Mediterranea, è stato spiato con un software installato sul suo telefono. È urgente e necessario che il governo, e in particolare Giorgia Meloni, smetta di scappare e si impegni a chiarire al Paese chi sta spiando attivisti e giornalisti, perché qui sono a rischio le fondamenta dello stato di diritto. Abbiamo chiesto al governo di dirci quali entità statali hanno autorizzato l’installazione dei software di Paragon sui cellulari spiati, e il governo non sta dando queste risposte. Che cosa sta coprendo? Perché la Presidente del Consiglio trova il tempo di partecipare a ogni convention sovranista, ma non lo trova per fare chiarezza su questi fatti gravissimi e renderne conto al Parlamento? Le italiane e gli italiani meritano risposte ed è suo dovere fornirle. Da parte mia e di tutto il Partito democratico piena solidarietà e sostegno a don Mattia Ferrari».