Caso Ruggi, i carabinieri di nuovo a Vitriola: esami sulla baracca misteriosa
I militari hanno effettuato un sopralluogo dove furono trovati alcuni abiti della 31enne scomparsa da casa lo scorso settembre
MONTEFIORINO. A sorpresa ieri, 25 febbraio, nuovo sopralluogo dei carabinieri a Vitriola nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne sparita da casa il 20 settembre.
Il sopralluogo
Ieri, 25 febbraio, gli uomini del Nucleo investigativo di Modena sono tornati a Vitriola per un’attività mirata, che ha richiesto anche l’ausilio del reparto scientifico. I carabinieri sono stati visti all’ingresso del vialetto che conduce all’abitazione della ragazza, a colloquio con i vicini.
Ma sono stati visti anche – ed è il passo più importante – sotto la chiesa di Vitriola a esaminare di nuovo la vecchia baracca, a un centinaio di metri dalla casa di Daniela, dove durante la prima battuta di ricerca della ragazza, a fine novembre, erano stati trovati dei vestiti dai colori sgargianti che in un primo momento si ipotizzava appartenenti alla ragazza. Poi sembrava di no, visto che il fabbricato non fu mai posto sotto sequestro.
Dietro front
Ora il fatto che vi si torni testimonia che qualche elemento degno di approfondimento deve essere emerso da lì. Il sopralluogo delegato dalla Procura (pm Laura Galli) è durato per tutta la mattina, ma ovviamente vige il più assoluto riserbo su obiettivi e risultati. Il fatto però che i carabinieri siano tornati di nuovo a Vitriola a pochi giorni dalla perlustrazione, il 13 febbraio, del greto del torrente Dragone, testimonia che l’attività d’indagine procede nel continuo confronto tra ipotesi investigative e, sul campo, il territorio. C’è una pista ben precisa per la scomparsa? Non è dato saperlo, ma l’attività è vivace.
I Ris
In questo contesto, stamattina a Parma, presso la sede dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche, si svolgeranno le nuove analisi che il pm Galli ha chiesto sui reperti che i carabinieri avevano acquisito il 16 dicembre durante il loro accesso alla casa di Domenico Lanza. Ai rilievi sarà presente anche Fausto Gianelli, l’avvocato del 67enne che resta per l’ora l’unico indagato per la scomparsa della ragazza, e che si trova tuttora in carcere. C’è attesa innanzitutto di capire che tipo di reperti i carabinieri hanno raccolto, e poi ovviamente di conoscere il perché di questo approfondimento investigativo che è sembrato per molti versi un colpo di scena, dato che su Lanza finora sembrava che non fosse emerso nulla di particolarmente sospetto.
La scarcerazione dello Sceriffo
Intanto, l’avvocato lunedì ha ricevuto copia della perizia che i Ris hanno eseguito sul telefono di Lanza: «Si tratta di più di 50 giga di dati grezzi sulle conversazioni non leggibili senza la consulenza di un perito – spiega l’avvocato – a cui ci siamo rivolti subito per interpretare il materiale». L’attività è iniziata ieri pomeriggio. Intanto si aspetta una risposta sulla richiesta di scarcerazione di Lanza.