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«Manca un’uscita di sicurezza e abbiamo 10 bagni per mille persone»: sciopero di 2 giorni al Cavazzi Sorbelli

di Daniele Montanari

	Il cantiere al Cavazzi Sorbelli
Il cantiere al Cavazzi Sorbelli

La protesta degli studenti dell’istituto di Pavullo: «Non ce l’abbiamo con la scuola e i prof, anzi, è solo grazie a loro se riusciamo ad organizzare ancora qualcosa visto che manca da due mesi un direttore dei servizi generali e amministrativi che disponga dei fondi e li assegni ai progetti»

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PAVULLO. Acque agitate all’istituto Cavazzi Sorbelli di Pavullo. Oggi e domani gli studenti sono in sciopero, con picchetto dalle 8 alle 13 davanti ai cancelli, per denunciare una serie di gravi problematiche nella scuola che restano irrisolte nonostante le diverse segnalazioni di questi mesi. «Ci sono questioni strutturali e amministrative, spiegano Niccolò Bartolacelli e Filippo Colta, rappresentanti d’istituto».

Le questioni strutturali

La prima è la sicurezza: «L’edificio – spiegano i rappresentanti – è interessato da un cantiere che ha richiesto il trasferimento di alcune aule nei container. Che però non hanno un’uscita di sicurezza a norma. Questa, in caso d’emergenza, è una criticità sia per la sicurezza in sé che per ragioni legali, perché se durante un’evacuazione un prof fa seguire un percorso diverso agli studenti, e capita che qualcuno cade e si fa male, dopo va nel torto il docente che non ha seguito il protocollo. Nei container poi manca la campanella. Poi i bagni: siamo 1038 studenti, tra liceo, tecnico e professionale, e abbiamo funzionante solo una decina di bagni. Un numero assolutamente insufficiente, che causa grossi disagi e file, con ritardi nei ritorni in classe. Sono entrambe problematiche strutturali segnalate da tempo, sono stati fatti anche sopralluoghi per le uscite di sicurezza, ma non è stata applicata alcuna soluzione».

Le questioni amministrative

«Poi – continuano Bartolacelli e Colta – c’è il problema dell’assenza da due mesi di un Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi, ndr) che disponga dei fondi della scuola e li assegni ai progetti. Il sostituto non ha potere di firma, e così i progetti programmati dai docenti, come i viaggi d’istruzione, sono bloccati. Il nostro non è uno sciopero contro la scuola e i prof, anzi. È solo grazie a diversi prof che si impegnano economicamente e burocraticamente sui progetti didattici che riusciamo ancora a organizzare qualcosa. Ma è inaccettabile che debbano farlo rimettendoci. Sulle problematiche strutturali della nostra scuola di montagna il presidente della Provincia Braglia si è già dimostrato sensibile, intervenendo sul riscaldamento. Speriamo che possa fare qualcosa anche per il resto». Al momento la Provincia fa sapere che su alcuni bagni è già intervenuta, mentre su altri, seppur funzionanti, occorrono investimenti significativi perché ci sono problemi idraulici strutturali legati anche all’impianto fognario.

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