Eta, via alle domande per i viaggi nel Regno Unito: come fare, quando scatta l’obbligo e a cosa serve
L’ultima frontiera della Brexit è una nuova autorizzazione – non un visto – per entrare in Uk dal 2 aprile 2025 insieme al passaporto, già in vigore per altri Paesi da inizio anno: dalla App dedicata fino alla scadenza, tutto quello che c’è da sapere
What is an Eta? Già, che cos’è un’Eta? È questo l’acronimo di Electronic Travel Authorisation, ovvero l’Autorizzazione elettronica al viaggio, il nuovo permesso obbligatorio per tutti gli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio nel Regno Unito. Si tratta di una delle ultime conseguenze della discussa Brexit, votata dai britannici cinque anni fa, quando il Regno Unito ha sancito il divorzio definitivo dall’Unione Europea, rinunciando anche al diritto della libera circolazione dei cittadini. Un nuovo documento elettronico dunque, di carattere preventivo, che si aggiunge al passaporto e prende il posto della semplice carta d’identità, che in epoca pre-Brexit per i cittadini dell’area Schengen era invece di per sé già sufficiente per superare i controlli di frontiera. Di fatto, si tratta di una versione british dell’Esta, necessaria per viaggi negli Stati Uniti. Lo scopo dell’Eta? “Monitorare” e tenere bassi di tassi di immigrazione. In barba al concetto di turismo. Ma, secondo molti osservatori britannici, anche un modo per cercare di dare un senso all’uscita dall’Ue, proprio mentre Oltremanica le conseguenze di questa decisione si stanno rilevando più negative che positive. L’obbligo dell’Eta – già in vigore da gennaio per diversi Stati extra Ue (compresi gli Usa) – dal 2 aprile lo sarà anche per gli italiani che vogliono recarsi nella patria di Shakespeare e dei Beatles e, in generale, nel regno di re Carlo III. Insomma: no Eta, no parti. Né per studio, né per lavoro, né per vacanza. L’Eta riguarda infatti gli stranieri non residenti esentati dall’obbligo di visto. Le richieste possono essere avanzate dal 5 marzo. Ecco allora un vademecum con tutto quello che c’è da sapere.
- Da quando le domande e l’obbligo? L’Eta non è un visto, ma una previa autorizzazione elettronica a viaggiare verso il Regno Unito riservata agli stranieri non residenti esentati dall’obbligo di visto per soggiorni brevi di non oltre sei mesi. A partire dal prossimo 2 aprile, con la possibilità di fare domanda a partire dal 5 marzo, per i viaggi di breve durata nel Regno Unito sarà obbligatorio, per i cittadini italiani, così come per tutti i cittadini Ue, munirsi di Eta prima della partenza. Per i cittadini extra-Ue l’obbligo era entrato in vigore già a partire dall’8 gennaio scorso, con la possibilità di fare domanda a partire dal precedente 27 novembre.
- Chi deve richiedere l’Eta? L’autorizzazione riguarda tutti gli stranieri non residenti, compresi i bambini, che non necessitano di un visto per soggiorni brevi o che non possiedono alcuno status di immigrazione nel Regno Unito. Sono quindi esentati dall’obbligo di Eta: i cittadini stranieri residenti nel Regno Unito che siano titolari di un valido permesso di soggiorno e, tra questi, i titolari di pre-settled status o settled status ai sensi dello Eu Settlement Scheme. Con questo status, nel Regno Unito ci sono circa 470 mila italiani. I cittadini britannici e irlandesi non necessitano di un’Eta. Come detto, le richieste potranno essere fatte dal prossimo 5 marzo e l’autorizzazione sarà necessaria anche per un semplice scalo.
- Per quanto tempo dura l’Eta? Per quanto riguarda il periodo di validità, l’autorizzazione consente viaggi multipli nel Regno Unito per soggiorni fino a sei mesi alla volta, nell’arco di due anni o fino alla scadenza del passaporto del titolare, a seconda di quale di questi eventi si verifichi prima. I visitatori devono infatti viaggiare con lo stesso passaporto utilizzato al momento della richiesta dell’Eta. Naturalmente se il passaporto ha una scadenza inferiore, il permesso va rinnovato aggiornandolo con i nuovi dati perchè l’Eta sarà associata proprio al documento e non consiste di alcun foglio da dover mostrare alla dogana. Tutta la pratica si esaurisce elettronicamente e gli scanner agli arrivi incroceranno i dati necessari.
- Come si può richiedere l’Eta? L’autorizzazione può essere richiesta esclusivamente online, tramite un’apposita applicazione (Apply for an electronic travel authorisation (ETA) – GOV.UK) o sul sito web (How to apply – Apply for an ETA to come to the UK – GOV.UK) con riscontro in pochi minuti o entro 3 giorni lavorativi (salvo casi eccezionali). Il richiedente riceverà una mail di conferma. L’autorizzazione sarà digitalmente associata al passaporto, pertanto non verrà rilasciato alcun documento da presentare al momento dell’imbarco o al controllo di frontiera. Il modo più veloce per presentare domanda è tramite l’app gratuita UK ETA scaricabile sia da Apple Store sia su Google Play.
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Va bene per trasferirsi e lavorare? Prima dell’obbligo per l’Italia, il permesso di viaggio elettronico era stato già adottato per sette Paesi mediorientali e dall’8 gennaio era entrato in vigore per Stati Uniti, Australia, Giappone, Israele e Hong Kong. Secondo quanto riportato sul sito “Welcome to Gov.UK” (gov.uk) l’Eta non va bene per svolgere un lavoro retribuito o non retribuito per un'azienda del Regno Unito o per lavoratori autonomi, salvo eccezioni (Creative Worker visa concession); per vivere nel Regno Unito con visite frequenti o successive; per sposarsi o registrare un’unione civile: anche per dare comunicazione di matrimonio o unione civile sarà necessario richiedere un visto ad hoc (Marriage Visitor visa).
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E per chi viene dal Regno Unito in Europa? Oltre all’Italia, sono questi gli altri Paesi i cui residenti possono fare richiesta dell’Eta dal 5 marzo per poter viaggiare nel Regno Unito, con possibilità di viaggiare dal 2 aprile: Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera. Città del Vaticano. Da metà 2025 anche i cittadini britannici avranno bisogno di un permesso elettronico per entrare nell’area Schengen di 30 Paesi europei. Arriverà infatti l’Etias, European Travel Information and Authorisation System, anche in questo caso abbinato al passaporto.