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Nuovo contratto per i dipendenti statali: stipendio più alto e settimana corta tra le novità


	Nuovo contratto per 193mila dipendenti statali
Nuovo contratto per 193mila dipendenti statali

L’accordo riguarda le funzioni centrali della Pubblica amministrazione ed è entrato in vigore oggi per 193mila lavoratori: i buoni pasto potranno essere erogati anche nelle giornate di lavoro agile

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È entrato in vigore oggi – venerdì 28 febbraio – il nuovo contratto per i dipendenti statali: tra le novità ci sono la settimana di 4 giorni e un aumento dello stipendio. È l’effetto della firma definitiva al contratto collettivo nazionale di lavoro delle funzioni centrali della Pubblica amministrazione.

In Italia più di 190mila dipendenti

Aran e parti sindacali, terminate le procedure di controllo, hanno sottoscritto l’accordo che riguarda 193mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, che dal prossimo mese troveranno in busta paga un aumento medio di circa 165 euro.

Smart working e settimana corta

In via sperimentale, garantendo qualità e livello dei servizi resi all’utenza, sarà possibile articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori. Cambia regolamentazione del lavoro a distanza anche mediante un possibile ampliamento delle giornate svolte in tale modalità per i lavoratori che abbiano particolari esigenze di salute o necessità di assistere familiari disabili.

Le altre novità previste

Tra le altre novità, alcune riguardano i buoni pasto che potranno essere erogati anche nelle giornate in lavoro agile; viene rafforzato il sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, volto a valorizzare le competenze professionali dei lavoratori e allo stesso tempo prevede un riconoscimento stabile a coloro cui per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa; c’è un ulteriore sviluppo degli istituti di partecipazione sindacale, quale segnale della volontà delle parti di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo tra amministrazioni e organizzazioni sindacali; vengono rivisitati alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente Ccnl, che ha portato all’ampliamento delle ore di permesso per espletamento di visite, terapie o prestazioni diagnostiche, ai dipendenti con più di 60 anni di età. Infine vengono introdotti strumenti organizzativi atti a valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni, affrontare l’invecchiamento della forza lavoro, gestire il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età.