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La sentenza

Licenziata dall’azienda per una segnalazione all’Ausl sulla sicurezza, il giudice le ridà il lavoro: ecco perché

di Serena Arbizzi

	Teresa Cesarano
Teresa Cesarano

La storia e la battaglia giuridica di Teresa Cesarano, 52enne di Finale Emilia: «Ho ripreso a studiare cambiando il mio impiego, ma spero che il mio caso sia utile». L’avvocata Gabriella Cassibba: «Sentenza interessante per due motivi, dal diritto di critica alle mansioni alternative in caso di inidoneità»

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FINALE EMILIA. Il suo licenziamento era illegittimo e, per questo, il giudice l’ha reintegrata. Ha vinto la causa dopo essere stata lasciata a casa dal lavoro Teresa Cesarano, 52 anni, sposata, con tre figli, residente a Finale. La lavoratrice era dipendente della Smurfit Westrock di Camposanto.

Il licenziamento a novembre 2023

«Nel novembre 2023 sono stata licenziata, una decisione arrivata in seguito ad altre azioni – racconta la 52enne - L’azienda aveva messo sul piatto più offerte per invogliarmi a uscire, dopo che avevo sviluppato una malattia professionale. Ero rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e avevo sporto una segnalazione all’Ausl in quest’ambito. Quando l’azienda ha capito che ero stata io a segnalare, hanno trovato il pretesto per licenziarmi. A 50 anni, dopo tanto tempo trascorso a lavorare nell’impresa, mi sono trovata per strada».

L’impugnazione e il cambio di lavoro

Teresa ha impugnato il licenziamento e il giudice ha affidato il reintegro e riconosciuto che si trattava di un licenziamento illegittimo facendo riferimento al ruolo di Rls svolto dalla lavoratrice in azienda. Ora, la 52enne lavora in Comune a Mirandola. «Ho ripreso a studiare e sono all’ultimo anno di scienze giuridiche: ho partecipato a più concorsi, rimettendomi in gioco – racconta – Sono soddisfatta del mio impiego attuale. E vorrei che dalla mia esperienza, chi si trova nella stessa situazione trovasse la forza di denunciare. Non racconto la mia storia con l’intenzione di infangare l’azienda, ma per dimostrare che è possibile far valere le proprie ragioni».

I commenti alla sentenza di reintegro

La 52enne è stata assistita nel suo percorso, culminato con la sentenza del giudice Vincenzo Conte del tribunale di Modena, dall’avvocata Gabriella Cassibba. «La sentenza risulta interessante per due motivi – dice la legale - Nella parte in cui prevede la reintegra perché valorizza il diritto di critica di una responsabile per la sicurezza». Il responsabile per la sicurezza gode delle garanzie dei sindacalisti, inoltre la critica drl responsabile della sicurezza gode di copertura costituzionale. «Il secondo punto è nella parte in cui conferma che non è possibile trattenere uno stipendio durante il periodo di sospensione per inidoneità alla mansione certificata dal medico aziendale, nel momento stesso in cui la stessa avrebbe potuto essere adibita ad altre mansioni». L’azienda, interpellata, non ha rilasciato dichiarazioni.

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