Gazzetta di Modena

Modena

Il lutto

Il mondo della ceramica piange Virginio Vacondio, titolare della Moma

di Alfonso Scibona

	La Moma Ceramiche e Virginio Vacondio
La Moma Ceramiche e Virginio Vacondio

Negli anni ’90 ha comprato l’azienda di Finale Emilia, allargando la propria attività Il ricordo dei dipendenti: «Persona speciale: energico, solare e generoso». I funerali giovedì 6 marzo in San Giorgio a Sassuolo

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SASSUOLO. È morto Virginio Vacondio, classe 1931 (avrebbe compiuto 94 a novembre), uno di quei personaggi che dal nulla hanno creato piccoli imperi nel settore ceramico.

La sua storia

Tra i fondatori di diverse aziende ceramiche, si è poi dedicato ad un gruppo di famiglia a Finale Emilia, comprando la Moma, negli Anni Novanta, azienda che col tempo e l'aiuto dei figli, ha poi allargato con altri accorpamenti. Il gruppo ha oggi diversi brand anche nel distretto sassolese, tra i quali anche Savoia. Personaggio schivo, Vacondio, di quelli di un tempo, dediti più al fare che all'apparire ed è rimasto così anche nel percorso di crescita della sua creature aziendale. Lascia l'anziana moglie Silvana Mussini, i figli Renzo, Angela e Giovanni, il genero Giuseppe ed un nugolo di nipoti. Alla famiglia tantissime espressioni di cordoglio da parte di tante persone che hanno incrociato la sua vita, tra tanti quello di alcuni dipendenti. Il funerale per l’ultimo saluto si terrà giovedì 6 marzo, alle 9.30, nella chiesa di San Giorgio a Sassuolo e dopo il rito la salma verrà sepolta nella tomba di famiglia, al cimitero nuovo.

Il cordoglio

Quando la notizia della sua scomparsa si è diffusa, sono state tante le persone che hanno voluto manifestare la propria vicinanza alla famiglia. Dagli amici, ai conoscenti, a coloro che hanno incontrato Vacondio sul proprio cammino. Persone che, ora, lo ricordano come una persona stimata per la sua professionalità e per la sua umanità. «Cosa si può dire del nostro Presidente – hanno scritto un gruppo di dipendenti – se non che la sua energia, la sua solarità, la sua positività, la sua generosità, la sua umanità, lo rendono agli occhi di tutti, la persona speciale che è. Intorno a sé non ha costruito un’azienda, ma una famiglia. Portava l’uomo che era, qui dentro tra noi. Con la sua grande fede e il suo grande cuore, prima dell’imprenditore. Sempre una parola gentile per tutti, un'attenzione e un aiuto per tutti, andando oltre le formalità. Sempre presente, nei momenti belli e meno belli delle nostre vite». Il ricordo prosegue: «Non si può fare altro che essere grati di avere avuto la fortuna di averlo incontrato. Non si può fare a meno di volergli bene. Era, è, condivisione. Era le emozioni che non nascondeva. Era vero, senza maschere, onesto e buono. È e sarà sempre il nostro Presidente. Sarà sempre il nostro “Babbo”, come qualcuno di noi lo chiamava, rendendolo orgoglioso. Non lascia un vuoto nelle nostre vite, perché è tutto pieno, nell’affetto, nel cuore, nei ricordi e nell'esempio».