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La storia

Quando Bruno Pizzul venne a Modena per scoprire l’aceto balsamico


	Pizzul a Modena per assaggiare l'aceto balsamico (foto Comune di Modena)
Pizzul a Modena per assaggiare l'aceto balsamico (foto Comune di Modena)

Il più amato tra i telecronisti sportivi, morto oggi a pochi giorni dal suo 87esimo compleanno, era un cultore di vini e grande amante delle eccellenze dell’enogastronomia. Nel 2010 visitò l’acetaia comunale per assaggiare l’Oro nero: «Si avvicinò con curiosità e simpatia alla nostra tradizione»

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MODENA. È stato il narratore sobrio ed elegante negli anni ’80 e 90 delle sfide internazionali della Nazionale italiana di calcio e dei maggiori club italiani, la voce asciutta dal ritmo lineare e godibile che ha accompagnato milioni di telespettatori, comprese le “notti magiche” di Italia ’90: Bruno Pizzul, morto oggi all’ospedale di Gorizia a pochi giorni da suo 87esimo compleanno (era nato a Udine l’8 marzo 1938), non era solo la storica voce del giornalismo sportivo italiano, ma fino ai Mondiali del 2002 è stato anche il più amato tra i telecronisti sportivi della Rai.

La passione per i vini e la visita a Modena per scoprire l’aceto balsamico

Originario di Cormons, in provincia di Gorizia, Pizzul era anche un grande amante e culture di vini, a partire da queli del suo Friuli Venezia Giulia. E la sua passione per l’enogastronomia, nel 2010, lo aveva portato anche a Modena per immergersi nel fascino e nel sapore dell’aceto balsamico tradizionale, come ricorda il Comune sul proprio profilo Facebook: «Una voce inconfondibile, capace di accompagnare generazioni di appassionati di calcio. Oggi ci ha lasciato Bruno Pizzul, un cronista elegante, un uomo di grande garbo. Il suo timbro resterà nella memoria di tutti gli sportivi, modenesi e non solo. A Modena però lo ricordiamo con affetto anche per la sua visita all’acetaia comunale il 28 settembre 2010, quando si avvicinò con curiosità e simpatia alla tradizione dell’aceto balsamico».

La carriera di Bruno Pizzul: in Rai dl 1969, ha raccontato cinque mondiali

Pizzul fu assunto in Rai nel 1969 come erede designato del maestro Nando Martellini – il telecronista che raccontò l'indimenticabile quanto leggendaria partita Italia-Germania 4-3 ai Mondiali ’70 in Messico e che resta immortale per la triplice esclamazione ai Mondiali di Spagna in onore dell’Italia («Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo») – e l’anno seguente commentò la sua prima partita: Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia. Nel 1970 fu uno dei telecronisti ai Mondiali messicani, seguendo il girone D con Germania Ovest, Bulgaria, Marocco e Perù. Dalla Coppa del Mondo del 1986 era diventato la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri in occasione di cinque Mondiali (compreso quello di Usa 1994 in cui l’Italia si arrese al Brasile in finale soltanto ai rigori) e quattro Campionati Europei, congedandosi nell’agosto 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Alle telecronache aveva affiancato anche la conduzione di "Domenica Sprint" e poi della “Domenica Sportiva”.