Gazzetta di Modena

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L’intervista

«Giovani in fuga da Modena? Nuove case solo per ricchi»

di Stefano Luppi
«Giovani in fuga da Modena? Nuove case solo per ricchi»

L’ex assessore Sitta sul calo demografico: «Politica miope, così una sinistra indecente ha abolito l’edilizia popolare»

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MODENA. «Assisto a Modena a una politica molto miope riguardo alla emergenza casa, da parte di una sinistra dall’atteggiamento indecente, che non dà risposte giuste su questo fondamentale argomento. Occorre subito invertire la rotta e dare vita a piani casa per l’edilizia popolare, soprattutto a favore delle giovani coppie che altrimenti sono costrette a lasciare la città per la provincia».

Daniele Sitta - politico a sinistra da sempre, ex assessore all’Urbanistica, alla Mobilità e al Commercio dal 2004 al 2012 nelle giunte dell’ex sindaco Giorgio Pighi - ha letto la recente inchiesta della Gazzetta dedicata alla fuga dal capoluogo di migliaia di modenesi che, appunto, non ce la fanno più col costo della vita attuale a Modena, fatto che si assomma alla disponibilità molto calante, pressoché nulla, di abitazioni adeguate ai loro stipendi. «Sono perfettamente d’accordo - prosegue Sitta - con quanto dichiarato dal professor Massimo Baldini di Unimore, che ha spiegato come a causa della mancanza di abitazioni adeguate tanti modenesi nati in città sono costretti a trasferirsi a Spilamberto, Vignola, Nonantola, Bastiglia, Bomporto, Castelfranco. È terribile non riuscire a dare la possibilità a chi è nato sotto la Ghirlandina di formarsi una famiglia qui: è proprio quello che avevamo cercato di fare ai tempi della giunta Pighi».

Sitta, può spiegare?

«La volontà di molti di abitare in città non trova oggi per niente una risposta abitativa, a meno che non si abbiano sostanziose risorse. Lo dicono i dati e il docente universitario, non Sitta. Sa perché? Perché negli ultimi dieci anni non si è fatta una politica della casa adeguata, realmente di sinistra e così oggi siamo costretti a espellere giovani dal capoluogo. È gravissimo già così, ma c’è dell’altro».

Che cosa?

«Abbiamo assistito per anni a un insensato atteggiamento ideologico volto a bloccare la crescita del capoluogo: scelta che al contempo ovviamente ha causato la crescita di alcuni Comuni della provincia, come ricordava appunto il prof. Ciò ha causato problemi disastrosi, perché il pendolarismo esagerato ha portato all’intasamento che vediamo di tutte le principali vie di comunicazione modenesi. Si fanno disastri, come si può vedere oggi, con tali scelte demagogiche».

Quali sono state secondo lei di preciso le scelte errate di politica abitativa?

«Sostanzialmente nell’ultimo decennio si è scelto di espellere dalla città chi non può permettersi, causa stipendio basso, una casa qui. E non parlo solo delle giovani coppie modenesi cui facevo cenno, ma anche di tanti poliziotti, autisti Seta, professori delle superiori. Qui si è abolita l’edilizia popolare, si sono azzerate le case Pep (piani per l’edilizia economica e popolare) e si sono costruite solo case per ricchi. Abitazioni da 300-400mila euro, ma come fa a comprarle chi ha stipendi non all’altezza? È obbligato ad andare a vivere in paese, ma poi si sposta a Modena per lavorare».

Fosse assessore oggi lei che farebbe?

«All’epoca del sindaco Pighi noi realizzammo 2mila alloggi di edilizia economica popolare, ma chi è venuto dopo ha distrutto tutto questo (Sitta non nomina direttamente il successore di Pighi, l’ex sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ndr). Qui servono dei piani casa, non servono chiacchiere e quattro righe su un Piano urbanistico generale: servono un indirizzo politico, una tempistica certa e risorse da dedicare a questo tema. Altrimenti, appunto, sono solo parole».

Ora c’è la giunta Mezzetti, lei spera in un cambio di passo?

«Speriamo si cambi registro, perché i numeri sono quello che sono e la fuga da Modena prosegue. Pensiamo di interromperla, oppure no? Io sono ottimista, sono d’accordo sulla scelta di investire più risorse sulla Agenzia casa. Tutto ciò non è semplice, oggi: del resto io ai miei tempi, per avere cercato di scongiurare certi problemi, mi sono preso sovente del cementificatore».