Modena Life svela i tempi del nuovo Alcatraz: «Lavori al via entro fine anno, tutto pronto nel 2029»
Illustrato il cronoprogramma del progetto dopo le polemiche: «La fase esecutiva? Prima finiamo la bonifica, poi costruiremo tutto insieme alla città»
MODENA. Dal lancio delle pietre dal nono piano a chi passava per andare in piscina a un edificio presidiato con tre turni di guardia da due persone, ma anche da un poco attraente “laghetto” in cui affondava l’edificio a un’imponente operazione che ha portato ad aspirare 60mila metri cubi d’acqua. Per chi vuole vedere il progetto esecutivo, invece, c’è una data: settembre 2025, per partire con i lavori veri e propri entro l’anno.
I numeri della bonifica
Al centro c’è Alcatraz, l’ex direzionale Manfredini di viale Corassori, e a fare il punto su quello che è stato fatto da dicembre scorso, quando sono partiti i lavori di bonifica, è il fondo Modena Life, proprietario dell’edificio. Un intervento che arriva dopo le polemiche dei giorni scorsi, in seguito all’interrogazione in Consiglio comunale presentata da Ferdinando Pulitanò (Fdi), a cui l’assessora all’Urbanistica Carla Ferrari ha replicato spiegando che oggi non risultano progetti per l’edificio. E Modena Life parte proprio dai numeri dell’intervento di bonifica: «Sessantamila metri cubi di acqua drenata - spiega il fondo, per voce del responsabile del progetto Michelangelo Marinelli - 2.250 chilogrammi di pittura utilizzata per coprire migliaia di scritte e graffiti, 500 metri lineari di recinzioni, 45mila metri quadrati di ponteggi depositati, 250 tonnellate di rifiuti rimossi, 1.300 metri quadrati di pareti attrezzate smontate e avviate al riuso. Sono solo alcuni numeri di un lavoro di bonifica e pulizia necessario qualsiasi sia il futuro del direzionale Manfredini: Modena Life sta cercando di portare a termine in sei mesi un intervento di bonifica per il quale alcune ditte specializzate avevano programmato una durata di almeno due anni. Pretendere che in pochi mesi si vada dall’acquisizione alla messa in sicurezza e alla presentazione del progetto di un “elefante” da 42mila metri quadrati fermo da trent’anni può significare solo tre cose agli occhi di un cittadino: non si sa di cosa si parla, si cerca visibilità o si fanno speculazioni. Peraltro la nostra filosofia si basa su pilastri che prevedono la condivisione con le comunità locali e le amministrazioni: la condivisione richiede necessariamente del tempo».
La consegna nel 2029
Per quanto riguarda il progetto esecutivo, dunque, il programma prevede la presentazione a settembre, per partire poi entro fine anno con la trasformazione dell’edificio e riconsegnarlo alla città nel 2029: «Quando Modena Life ha preso il direzionale in custodia - riprende Marinelli per conto del fondo - la prima telefonata che è arrivata riguardava il fatto che alcune persone gettavano pietre dal nono piano verso la piscina dei vigili del fuoco: questa era la situazione. Averlo subito presidiato tramite tre turni di guardia (intera giornata e intera notte, h24) significa avere restituito un po’ di pace all’intero quartiere. E di questo siamo molto orgogliosi, al di là delle fughe in avanti che vorrebbero vedere i progetti presentati ancora prima di avere fatto i fisiologici passaggi amministrativi e commerciali in uno spirito di vera negoziazione pubblico-privato. Prima della fine dei necessari passaggi, cioè auspicabilmente prima del 30 settembre 2025, le destinazioni d’uso e la progettazione (sia di massima, sia esecutiva) non potranno essere definite, anche perché Modena Life attende la riedizione del bando sulla rigenerazione urbana, che potrebbe rappresentare lo strumento ideale per il proseguimento del percorso del Manfredini». Per quanto riguarda i debiti verso il Comune emersi dalla risposta dell’assessora all’interrogazione, il fondo fa sapere che «sono stati accumulati dalla precedente gestione. Questo è il primo anno in cui Imu e Tasi di competenza sono stati saldati nei tempi previsti».