Gazzetta di Modena

Modena

Il lutto

Addio a Maria Assunta Ghirardini, una vita per il ristorante “Aldina” di Modena

di Ginevramaria Bianchi

	Maria Assunta Ghirardini, per 30 anni cuoca dell'Aldina
Maria Assunta Ghirardini, per 30 anni cuoca dell'Aldina

Originaria di Montefiorino, abitava a Sassatella e per 30 anni è stata cuoca del locale in centro storico: una folla ha partecipato al funerale nella Pieve di Rubbiano

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MONTEFIORINO. C’era un dettaglio inconfondibile, che chiunque abbia varcato la soglia della Trattoria Aldina di Modena ricorda bene: il profumo avvolgente del brodo appena preparato in cucina, pronto ad accogliere i tortellini fatti a mano. Era il segno di un’arte tramandata, di una tradizione custodita con amore. E per trent’anni, dal 1979 al 2009, quella cucina ha avuto un’anima precisa, una guida sicura, una presenza capace di coniugare professionalità e passione: Maria Assunta Ghirardini, scomparsa sabato 8 marzo all’età di 88 anni.

La storia

La Trattoria Aldina, ereditata dalla storica cuoca Aldina Ardisci, è stata la sua seconda casa. Il ristorante nacque agli inizi degli anni Settanta. In via Albinelli, in quegli anni, si trovava una sede del Pci e una mensa dell’Enal. La signora Aldina rilevò la mensa e iniziò a proporre le specialità rigorosamente modenesi. Cucina semplice ma rigorosamente genuina, tradizionale e pertanto succulenta, buona come solo la nostra gastronomia sa essere. Poi, dal 1979, Maria Assunta, originaria di Montefiorino, insieme al marito Federico e il genero Pierluigi, ha saputo mantenere viva l’identità del locale, portandolo con tra un passaparola e l’altro ben oltre i confini modenesi. «Era una donna dal carattere forte e determinato, ma capace di una dolcezza autentica. Mamma era instancabile – affermano le tre figlie Antonella, Maria Pia e Renata, che la ricordano con affetto –. Coi suoi piatti ha trasmesso a tantissime persone la passione per la cucina emiliana. L’ha fatta sua durante quei trent’anni, ed è stato proprio questo il fulcro di una trasformazione fondamentale per il locale Aldina, di cui però volle mantenere il nome originale. Con l’esempio pratico ci ha dimostrato che nulla si ottiene senza l’impegno. Ma non solo sul luogo di lavoro. Specialmente tra le mura di casa, come madre, ci ha lasciato in eredità un modello di vita che noi figlie conserveremo per sempre nei nostri cuori, e ai quali cercheremo di dare sicuramente continuità». Non solo cucina, quindi, ma anche fede e famiglia: erano questi i pilastri della sua esistenza. Lo hanno sottolineato anche don Luca e don Sebastiano durante il rito funebre celebrato lunedì 10 marzo alla Pieve Romanica di Rubbiano a Montefiorino: «Noi tutti ricordiamo Maria Assunta con affetto, simpatia e, nello stesso tempo, per la sua grande fede, l’amore per la famiglia, la professionalità nel lavoro - hanno affermato -. Era una grande donna, una grande donna di fede e di famiglia».

L'ultimo saluto

Il funerale ha visto una grande partecipazione: segno di quanto fosse, conosciuta, stimata e amata sul territorio. «Aveva un carattere forte e intraprendente concludono le tre figlie – È stata un grandissimo esempio per noi, e coloro che l’hanno conosciuta, sanno che ha lasciato un segno». Oggi, la Trattoria Aldina continua la sua storia. Ma chi ha avuto il privilegio di sedersi a quei tavoli negli anni in cui al timone c’era Maria Assunta sicuramente ha impresso un ricordo indelebile: un piatto fumante di tortellini servito con il sorriso di una donna che, con le sue mani e il suo cuore, ha reso più ricca la tradizione modenese.